Milan, Scaroni rivela i piani per lo stadio. Poi fa una promessa ai tifosi
Oggi alle 06:52 AM
Paolo Scaroni, presidente del Milan, è stato ospite di 'Goal Economy' su Radio Serie A intervistato dal giornalista Marco Bellinazzo. Tra i ricavi del club, il Milan Futuro, una promessa ai tifosi e il punto sul nuovo stadio rossonero. Ecco le sue parole. "Ho l'impressione che in venti anni la Serie A ha perso dei colpi, non ha tenuto il passo del campionato inglese. Venti anni fa il campionato italiano era il punto di riferimento, ora è scesa di livello. Il campionato inglese vale 2 miliardi e 200 milioni di diritti tv all'estero, il nostro calcio arriva a fatica 200 milioni. Sta qui tutta la differenza". "Sono arrivato al Milan nel 2017 come consigliere. La sostenibilità finanziaria è una non scelta è obbligatoria per vincere. Sennò la UEFA ti penalizza. Attraverso la sostenibilità siamo la società in Serie A che ha investito di più. Poi i risultati magari non si vedono. Attraverso Milan Futuro facciamo una grande scommessa sui giovani, che ci costa svariati milioni, ma è un investimento del quale siamo sicuri. Io sono fiducioso, siamo qui per vincere. Abbiano fede i tifosi, noi pensiamo solo a vincere le partite". "Non voglio assolvere la politica del Comune di Milano. Sono passati sei anni e non è successo nulla, stiamo lavorando sullo stesso progetto che avevo presentato nel 2018. La gente mi diceva che volevo buttare giù lo stadio più bello del mondo. San Siro non è iconico, lo sono Milan e Inter. I tifosi vedono gli stadi moderni e vedono oggetti molto diversi da quelli che abbiamo in Italia. E' stato un processo anche dei milanesi, che si sono resi conto che San Siro è bellissimo, ma che ne serve uno nuovo. Il piano di San Donato era A e ora è diventato B da quando la sovraintendenza ha tolto il vincolo per la ristrutturazione del Meazza al fianco di un nuovo stadio. Ora inizia un processo di negoziazione: Inter e Milan devono comprare lo stadio, le aree intorno e tutti i permessi. Stiamo negoziando un contratto con il Comune di Milano che dovrà essere perfetto, stiamo lavorando per questo. Sono ottimista". "L'unico provvedimento che è stato fatto è contro il calcio quando è stato tolto il decreto crescita. L'altra cosa che è stata fatta è una legge per abolire la pirateria, che è una buona cosa, ma non è applicata. Si riesce a colpire chi produce i programmi, ma non chi li compra. Noi vogliamo punire anche chi compra il pezzotto. Il danno della pirateria è di 500 milioni all'anno". "Il mondo scommette sul calcio e la Serie A, ma noi non abbiamo benefici di questo. Siamo l'unico paese che non permettere alle società di scommesse di fare pubblicità. Spero che presto il governo possa togliere questa legge". LEGGI ANCHE: Milan, Pellegatti: "Fonseca si gioca tanto. Allegri-Ambrosini: la mia fissa" ACQUISTA IL NOSTRO LIBRO DI NATALE PER BAMBINI E SOSTIENI PIANETA MILAN