Cremonese Pisa : Il Racconto Del Match E La Lavagna Tattica

Il Pisa cade a Cremona, punito oltre quelli che sono stati i propri demeriti dal calcio di rigore di Ciofani e dal calcio di punizione di Coda ; dopo un brutto primo tempo i neroazzurri hanno saputo giocare una ripresa gagliarda ma hanno pagato a caro prezzo la svista commessa dal signor Volpi in occasione del calcio franco che ha deciso la contesa. E adesso riuscire ad agganciare il treno play off è impresa davvero complicata.

TOCCA A MLAKAR. Mister Alberto Aquilani conferma in larga parte l’undici iniziale visto venerdì scorso contro il Catanzaro al netto di qualche cambio fisiologico – Calabresi e Moreo sostituiscono rispettivamente Barbieri e Bonfanti – mentre la vera sorpresa è il ritorno in campo dal primo minuto di Mlakar che gioca al posto di Arena. Neroazzurri in campo con il 4-2-3-1 e con Valoti a fare il solito ruolo ibrido fra centrocampo ed attacco.

MEZZA RIVOLUZIONE GRIGIOROSSA. Dopo un periodo niente affatto semplice mister Giovanni Stroppa decide di operare diversi cambi per quel che concerne l’undici iniziale confermando comunque il solito 3-5-1-1 : rivoluzionata la linea offensiva con l’ex Ternana Falletti schierato alle spalle del “vecchio” bomber Ciofani – uno che in passato ha sempre saputo far male ai neroazzurri – mentre sulla linea mediana Buonaiuto viene preferito a Vazquez nel ruolo di mezzala atipica con Castagnetti confermato invece a dirigere le operazioni in mezzo al campo.

MALEDIZIONE CIOFANI. Certe abitudini sono dure a morire, fra queste c’è il solito goal di Ciofani ai danni della causa neroazzurra. Nell’economia di un inizio di gara caratterizzato da ritmi assai blandi ci pensa il signor Maggioni al VAR a scorgere un contatto fra Calabresi e Buonaiuto in area di rigore ospite, con il signor Volpi che a due passi dall’azione aveva invece fischiato un calcio di punizione a favore della squadra difendente ; dagli undici metri si presenta il gigante ex Frosinone – alla sua prima da titolare in questo campionato … – che spiazza Nicolas e mette subito in salita la gara di capitan Caracciolo e compagni.

QUARANTACINQUE MINUTI DI NIENTE. Il suddetto episodio rimarrà tristemente l’unico sussulto di vita di un primo tempo di rara bruttezza, da una parte e dall’altra : troppo lenta e prevedibile la manovra offensiva del Pisa con Mlakar sempre più oggetto misterioso, l’unica mezza occasione da rete è un colpo di testa sgangherato di Marin su suggerimento di Valoti. Troppo poco per far male alla difesa meno battuta del torneo cadetto, una Cremonese che lascia davvero poco spazio allo spettacolo badando al sodo e limitandosi a qualche sporadica ripartenza guidata da Falletti e Buonaiuto che sovente si scambiano la posizione in campo per non dare troppi riferimenti alla difesa neroazzurra.

SUBITO D’ALESSANDRO. L’intervallo fa bene al Pisa, con Calabresi e Mlakar che restano negli spogliatoi sostituiti da Barbieri ed Arena i quali riescono immediatamente a dare nuova linfa alla squadra ospite. Prima tocca ad Arena imbeccato da Valoti testare i riflessi di Saro con un sinistro ad onor del vero troppo centrale ma che rappresenta un campanello d’allarme non di poco conto per la retroguardia grigiorossa, che nulla può un minuto dopo quando Moreo si avventa come un falco sul retropassaggio improvvido di Zanimacchia trasformandolo in un assist d’oro per D’Alessandro che si può così presentare a tu per tu con l’estremo difensore avversario battendolo con una precisa conclusione all’angolo lungo.

VOLA NICOLAS VOLA. Finalmente c’è una partita sul rettangolo verde dello “Zini”, con mister Stroppa che vede i suoi in difficoltà e prova a scuoterli con un triplo cambio – dentro Johnsen, Majer e Sernicola in luogo di Buonaiuto, Castagnetti e Zanimacchia – nonché con una variazione tattica non di poco conto ovvero con il passaggio ad una linea difensiva a quattro grazie all’arretramento di Quagliata, provvidenziale per limitare un’Arena in grande spolvero. Le due squadre provano a vincerla a questo punto, il Pisa con il solito possesso palla ragionato mentre i padroni di casa decidono di affidarsi alle conclusioni dalla media distanza : e se i tentativi di Collocolo e Falletti possono essere catalogati come ordinaria amministrazione per un portiere come Nicolas lo stesso non si può dire per la rasoiata mancina di Quagliata che costringe l’estremo difensore brasiliano agli straordinari.

SENTENZA CODA. Il Pisa non sta certo a guardare, soprattutto quando Matteo Tramoni sostituisce l’esausto D’Alessandro : al termine di una bella azione corale di marca ospite ispirata da un ottimo Moreo e rifinita con il cross da Barbieri è lo stesso Tramoni a farsi trovare pronto al tap-in risolutivo a pochi passi da Saro ma l’intervento disperato in chiusura di Bianchetti è provvidenziale per salvare la porta grigiorossa dalla capitolazione. Mister Stroppa si gioca le ultime due sostituzioni dando sostanza alla linea mediana con Pickel al posto di Collocolo e dando peso all’attacco con Coda in luogo di Ciofani, ed è proprio il bomber ex Genoa e Lecce a decidere la contesa con un calcio di punizione da applausi dai venti metri che non lascia scampo a Nicolas, costretto a guardare la sfera incastonarsi all’incrocio dei pali alle sue spalle.

DISASTRO VOLPI. Ma il calcio di punizione che decide il match nasce da un abbaglio del signor Volpi che decide di sanzionare un fantomatico contatto fra Canestrelli – oltretutto punito con il cartellino giallo – e Quagliata che il replay evidenzia non esserci affatto ; nelle interviste post gara i protagonisti ci diranno che il fischietto aretino si è subito accorto dell’errore commesso andandosi a scusare con i calciatori neroazzurri ma evitando di tornare indietro sulla propria decisione, con il protocollo VAR che oltretutto impediva al mezzo tecnologico di intervenire nella circostanza in quanto si trattava di fallo commesso fuori dall’area di rigore. Oltre il danno la beffa : a pochi minuti dalla fine del match dello “Zini” il signor Volpi ha annunciato via social il proprio ritiro dal mondo arbitrale con effetto immediato. Beh, se si fosse ritirato con una settimana di anticipo ce ne saremmo fatti tranquillamente una ragione …

ADDIO SOGNI DI GLORIA ? Nonostante l’ingresso in campo di Bonfanti – fuori Esteves – e nonostante i sette minuti di recupero il Pisa non ha più la forza di riequilibrare la contesa, rischiando anche di incassare il terzo goal al termine di un fulmineo contropiede dei padroni di casa mal finalizzato da Sernicola la cui conclusione è troppo debole per far male a Nicolas. Peccato, perché uscire dallo “Zini” con un risultato positivo avrebbe premiato il buon secondo tempo messo a referto dai neroazzurri al cospetto di un avversario forte ma niente affatto trascendentale. Adesso è dura continuare a tenere vivo il discorso play off, anche se matematicamente parlando accedere agli spareggi promozione post regular season è ancora possibile ; non basterà però fare sei punti contro Sudtirol ed Ascoli, ci sarà da sperare in qualche passo falso delle dirette concorrenti ed in qualche incrocio di risultati che potrebbe rimettere in gioco capitan Caracciolo e compagni grazie al complicato meccanismo della classifica avulsa. Il Pisa è tenuto a fare il suo, ovvero vincere contro Sudtirol prima e Ascoli poi, quindi sperare in quella dea bendata che quest’anno ha costantemente rivolto il suo occhio benevolo verso altri lidi. La speranza è che in extremis si ricordi anche della città della Torre Pendente …

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