Inzaghi: "Domani vinceremo solo se saremo 23 leoni, giochiamo contro una super squadra"

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Dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi il tecnico nerazzurro Filippo Inzaghi anticipa i temi della sfida di domani contro il Brescia, big match di Serie B. Ecco le sue dichiarazioni di fronte ai giornalisti presenti.

Prima di cominciare Inzaghi ha voluto ricordare Schillaci: “Vorrei ricordare prima di cominciare Totò Schillaci, è un lutto che mi ha colpito molto. Per me lui insieme a Vialli era l’idolo delle folle e dei bambini. L’ho conosciuto poco, ma mi stringo alla famiglia. Tanti campioni purtroppo in questi anni ci hanno lasciato.”

Come sta Marius Marin? E’ a disposizione?

“Marin è recuperato, soprattutto in quel settore di campo però ho l’imbarazzo della scelta. Rischi non ne voglio correre, sia con le ammonizioni sia con le problematiche fisiche. Domani abbiamo più alternative e pensiamo a una partita alla volta. Domani vinceremo solo se saremo 23 leoni, forse è la gara più complicata contro una super squadra, un allenatore consolidato e che a differenza nostra l’anno scorso è andato ai playoff. La scorsa partita ha fatto quattro gol lasciando in panchina giocatori importanti”.

Cosa ne pensa del comunicato della società, tornata sulla vicenda di Salerno? 

“Dispiace molto per i nostri tifosi e non aver potuto festeggiare con la maggior parte di loro ci è molto dispiaciuto. E’ stata una partita particolare, speriamo che sia di buon auspicio per festeggiare domani”.

Considerato il doppio impegno e l’emergenza sulla destra si è lavorato anche sulle variazioni tattiche? Chi è il sostituto di Touré?

“Due partite in quattro giorni. Questa squadra ha bisogno di certezze. Dobbiamo affrettarci ad assimilare in fretta eventuali concetti. Oltre a Touré abbiamo Piccinini, Arena o Vignato o Mlakar che possono giocare in quel ruolo”.

In settimana c’è stata molta attenzione mediatica su Nicholas Bonfanti. Ha dovuto fare il pompiere oppure la squadra è sufficiente matura da non montarsi la testa?

“Sulla maturità della squadra mi esprimerò domani alle 17. Quando mi dicono che firmerebbero per un pari alzo le antenne ancora di più. Ogni partita è una prova e abbiamo ampi margini di miglioramento. Sono fiducioso. Nicholas sa che conta vincere alla fine e ora non conta niente essere davanti. Un giocatore come lui deve ambire a qualcosa di importante e glielo ricordo tutti i giorni”.

Marin come ha fatto a trasformarlo in un giocatore alla Pirlo? E Abildgaard? Cosa ne pensa?

“Voglio solo cercare di alzare l’asticella. Spesso i giocatori si accontentano e non si rendono conto delle potenzialità che hanno. C’è grande disponibilità da parte di tutti. Abildgaard è un giocatore importante e mi auguro che faccia sempre meglio. Uno dei gol di Salerno è nato da un suo recupero”.

Sono passate cinque giornate, è già possibile capire a livello generale che campionato sarà?

“Dopo cinque partite, ho guardato la classifica dello scorso anno, forse conta poco o nulla. Siamo contenti di quello che stiamo facendo, ma gli esami ci saranno fino alla fine. Sono molto curioso di capire a che grado di maturità siamo arrivati. Mi auguro che la gente faccia la differenza come l’ha fatta sempre in casa. Vogliamo fare una gara speciale, ci sarà da soffrire, ma vogliamo fare anche le giocate giuste. Mi stuzzica particolarmente questa gara”.

Lind come sta?

“Lind sta bene, una di queste due partite le giocherà da titolare e nell’altra spero che entri e faccia bene”.

Nell’ultima partita a Bolzano il Brescia ha atteso il Sud Tirol colpendolo in contropiede. Che gara si aspetta?

“Ho grande rispetto per il Brescia perché lì sono nati i miei figli e ho sempre avuto un ottimo rapporto con i giocatori come Adorni, Bisoli e Bianchi. Per questo li metto tra i candidati alla promozione e so il valore umano della squadra. Hanno un ottimo allenatore che stimo molto. Questo mi ha fatto pensare, ma voglio pensare alla mia squadra. Dopo dipenderà da ciò che faremo noi. Siamo stati capace a volte di comandare il gioco, a volte di ripartire. Abbiamo studiato tutto e vogliamo fare una grande gare”.

Ha riacceso l’entusiasmo in città e nello spogliatoio.

“Lo hanno riacceso i miei giocatori, io posso averli aiutati a trovare la strada, ma dipende da loro. Sono loro che vanno in campo. Noi dobbiamo tenere le antenne dritte e quando le cose andranno male dovremo essere bravi a gestirlo e a rimanere uniti. Una cosa di cui sono molto felice è il gruppo che si è creato, per questo spererei che continuassimo a far bene. Sono giocatori lavoratori e meritano di raccogliere qualcosa di speciale”.

Cosa bisogna migliorare in più?

“Nei vari aspetti da migliorare, in alcuni frangenti con la palla dobbiamo avere più pazienza e fiducia. Sappiamo da dove venivamo e mi auguro che queste partite e queste buone gare ci diano la fiducia per migliorare quando abbiamo palla noi”

 

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