All'Atalanta manca l'apporto della panchina: solo un gol decisivo dei subentrati in stagione

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Bergamo. L’Atalanta è costretta a fare i conti con il secondo pareggio interno del suo cammino in Champions League. Ad un mese di distanza dallo 0-0 interno contro l’Arsenal, per la Dea matura un’altra notte a reti inviolate contro il Celtic. Il filo conduttore? Sicuramente una belle dose di rimpianti, perchè in entrambe le gare è stata proprio la squadra di Gian Piero Gasperini ad avere le occasioni migliori.

Contro i campioni di Scozia in carica, l’Atalanta ha inscenato una prima ora di gioco scandita da una grandissima intensità e nel corso della quale ha creato le palle gol più nitide: su tutte la traversa di Pasalic e la grande parata di Schmeichel sul colpo di testa di Retegui.

Gian Piero Gasperini ha poi provato a scardinare il bunker a tinte biancoverdi gettando nella mischia tutta l’artiglieria pesante a disposizione in panchina: De Ketelaere, Samardzic, Cuadrado e Zaniolo. Quattro cambi offensivi chiamati a portare freschezza e maggiore incisività alla fase offensiva nerazzurra. Il risultato? Più che a dare la giusta spinta, l’ingresso dei subentrati è coinciso con un’evidente frenata.

La Dea ha infatti perso di mordente e di incisività proprio quando il tecnico nerazzurro ha concesso spazio a coloro che invece la partita avrebbero dovuto cambiarla. E questa, purtroppo, sta diventando una costante decisamente scomoda. Tra le chiavi di lettura, infatti, emerge un dato piuttosto preoccupante per quanto concerne la produzione offensiva della Dea.

Da inizio stagione, quindi contando le otto partite di campionato sin qui disputate e le tre di Champions League, l’Atalanta ha trovato un solo gol grazie ai calciatori subentrati a gara in corso. Dei 21 gol complessivi messi a referto, infatti, solamente quello di Samardzic a Bologna è arrivato ‘dalla panchina’. Quello di Lookman contro il Como, invece, non può essere logicamente considerato perché arrivato al 99′ su calcio di rigore e soprattutto inutile ai fini del risultato.

Si tratta inevitabilmente di un dato sul quale è necessario riflettere perché in casa nerazzurra, alla luce delle tante soluzioni offensive a disposizione, serve come il pane che anche chi viene inserito in corso d’opera abbia modo di impattare in maniera determinante sull’andamento delle partite, specialmente in quei casi in cui l’avversario si chiude a riccio e risulta difficile da scalfire.

“Non è facile per i nostri attaccanti giocare ogni 3 giorni per 90 minuti con la stessa continuità. Se riesci a giocare 65 minuti puoi fare 3 partite a settimana, ma se uno fa i 90 poi va gestito per quelle dopo. La panchina per tanti anni è stata sempre determinante all'Atalanta, diventa decisivo l'ingresso di attaccanti freschi negli ultimi 20 minuti: non abbiamo dato la svolta alla squadra. Occorre molta qualità e un'ottima condizione, i giocatori hanno giocato in nazionale. Serve che Zaniolo sia più decisivo e dobbiamo trovare una collocazione a Samardzic perché non è un attaccante”, ha dichiarato Gian Piero Gasperini nel corso della consueta conferenza stampa post partita.

La crescita dell’Atalanta in questa stagione 2024/25 passa anche da qui. Perché nel contesto di un calendario estremamente ricco di impegni, tutti sono chiamati ad alzare il livello.

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