All'ottavo di Coppa Italia senza Ruggeri e Cuadrado: "Resta un obiettivo, ma ci vuole umiltà"

https://www.bergamoesport.it/wp-content/uploads/2024/09/Atalanta-Arsenal-Zappacosta.jpg

L’Atalanta dev’essere per prima la squadra operaia che corre e dà fastidio a tutti. La qualità nel corso degli anni si è aggiunta, i valori di quando si lottava per la salvezza rimangono”. Parola di Davide Zappacosta, protagonista insieme al suo allenatore Gian Piero Gasperini della vigilia dell’ottavo di Coppa Italia col Cesena su Sportmediaset, licenziataria dei diritti televisivi della competizione vinta dai nerazzurri nel 1963 ai danni del Torino per poi essere lasciata a Napoli, Fiorentina, Lazio e due volte alla Juventus nel 1987, 1996, 2019, 2021 e 2024.

Alle defezioni di Giorgio Scalvini, spalla sinistra ancora out, e del lungodegente Gianluca Scamacca, si aggiungono quelle di Matteo Ruggeri, trauma contusivo al piede destro rimediato sabato scorso a Cagliari, e dello squalificato Juan Cuadrado. Poco male, visto che tra seconde linee e gente di classe che gioca però meno come Samardzic e Zaniolo, oltre al 2005 di fascia Marco Palestra, c’è comunque l’imbarazzo della scelta contro la compagine di serie B allenata da Michele Mignani, che difende a tre e quindi chiama il ritorno al tridente. 

Ecco le parole del mister e del laterale di Sora, già qui in Primavera nel secondo semestre 2010-2011 e protagonista della salvezza Colantuono-Reja (subentrato a fine inverno) 2014-2015. 

“La Coppa Italia rimane un obiettivo della stagione anche per la formula con cui è concepita: c’è l’opportunità di arrivare subito in alto e giocarci la possibilità di andare in semifinale e in finale. 
Parlare di scudetto non significa essere più forti, ci sono tante squadre in pochi punti e siamo solo alla sedicesima giornata. 
A Cagliari abbiamo avuto un po’ di fortuna, ma nel secondo tempo abbiamo fatto bene meritandoci la vittoria: non sempre si può giocare sugli stessi livelli nemmeno nell’arco dei novanta minuti.
Il Pallone d’Oro africano a Lookman e la benemerenza civica di Bergamo di De Roon sono trofei anche per me. Io vengo dai settori giovanili, l’obiettivo è sempre stato migliorare i giocatori. E’ tutto l’ambiente Atalanta che li mette nelle condizioni di poterlo fare: sono loro a avere i mezzi, noi possiamo solo aiutarli a tirarli fuori.
Zaniolo sono due partite che segna, sotto l’aspetto atletico e dinamico è cresciuto dopo un lungo infortunio. Per lui come per altri parla il campo.
Noi dobbiamo diventare sempre più forti come squadra, il calcio non è uno sport di singoli” (Gian Piero Gasperini).

“La Coppa Italia è un obiettivo, è un percorso corto anche se tra squadre molto forti e non sempre si riesce a vincere. Quando si arriva in fondo, però, c’è sempre una sfida molto importante.
All’Atalanta tutti remiamo dalla stessa parte dando il massimo, poi è ovvio che qualcuno abbia bisogno di tempo per inserirsi nei nostri meccanismi. Noi giocatori più esperti cerchiamo di agevolare i nuovi.
Rispetto alla mia prima volta qui il mondo Atalanta è completamente diverso. Grazie al presidente, al mister e al lavoro s’è riusciti a portarla in una dimensione impensabile. E’ un mondo di persone per bene, con una grande umiltà e forti valori. Deve essere una squadra innanzitutto operaia lavorando sodo e andando forte. Negli anni s’è aggiunta tanta qualità, ma dobbiamo rimanere quella squadra scomoda fastidiosa che corre tanto.
Siamo molto orgogliosi per Lookman, un giocatore straordinario che ci ha dato davvero tanto. Un ragazzo che s’impegna ogni giorno per migliorarsi.
Per il contratto in scadenza sono super sereno, ci conosciamo da tantissimi anni. Io penso a giocare, per metterci a parlare ci sarà tempo” (Davide Zappacosta).

×