La partenza sprint di Retegui: solo Muriel ha iniziato meglio di lui negli ultimi 30 anni

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Bergamo. Doppio sigillo all’esordio assoluto contro il Lecce, gol a Torino e Fiorentina, tripletta al Genoa. Totale: 7 gol in 7 partite. Media facile da calcolare. In termini di rapporto con il tempo trascorso in campo, il ritmo è di una rete ogni 68 minuti. Insomma, non c’è dubbio che MateoRetegui non potesse immaginare una partenza migliore con la maglia dell’Atalanta.

Un impatto devastante, che ha spazzato via i dubbi sollevati da parte della tifoseria ad agosto sugli oltre venti milioni sborsati dalla Dea per accaparrarsi il classe 1999, che l’anno scorso col Genoa non era riuscito ad andare oltre i 9 centri complessivi, di cui 7 in Serie A in 29 partite. Uno ogni 317 minuti, praticamente 5 volte tanto il dato di questa stagione.

Certo, nel calcio il detto che “chi ben comincia è a metà dell’opera” è stato smentito a più riprese. Insomma, l’inizio è stato eccezionale, ma il difficile viene guardando avanti, quando servirà confermare questi numeri sul lungo termine. Resta però un dato statistico significativo: come riporta Opta, la partenza di Retegui in termini statistici è stata la seconda migliore in assoluto nella storia recente dell’Atalanta, negli ultimi 30 anni, nell’era dei 3 punti.

Soltanto un giocatore ha iniziato più forte di lui ed è Luis Muriel, che nelle prime 7 gare di Serie A con la Dea di gol ne aveva fatti 8. Era partito con la doppietta alla Spal decisiva per la rimonta da 2-0 a 2-3, poi il gol per battere il Genoa e, dopo due gare saltate per problemi di salute, ha infilato una doppietta alla Lazio e una tripletta all’Udinese. Totale: un gol ogni 48 minuti. Avrebbe poi chiuso il 2019/20 a 18 centri, uno ogni 69 minuti, diventando uno dei migliori ‘dodicesimi’ di sempre per impatto dalla panchina.

Fino a ieri, il secondo migliore era Filippo Inzaghi, che si era fermato a 6 nel 1996/97, ma aveva concluso a 24 laureandosi capocannoniere del campionato di Serie A. Carica di cui in questo momento Retegui può fregiarsi, alla pari con l’interista Marcus Thuram.

Inoltre, sempre restando nell’ambito degli ultimi trent’anni, Mateo è diventato uno degli italiani con il miglior impatto con un singolo club: Opta spiega infatti che solo altri 4 giocatori azzurri hanno segnato 7 gol nelle prime 7 partite, ovvero Mario Balotelli col Milan (2013), Emiliano Bonazzoli con la Sampdoria (2005), Dario Hübner con il Piacenza (2001) e Roberto Baggio con il Bologna (1997). Ottima compagnia.

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