Le pagelle della manita agli austriaci: Cuadrado, il turbo per schiacciare a tavoletta
Ieri alle 04:11 PM
Juan Cuadrado si guadagna la palma dello spaccapartita in sostituzione della timidezza da semi esordiente di Marco Palestra. La questione non è il veterano classe ’88 che bagna il naso al 2005 accendendo la sfida da destra, ma l’efficacia in sé di tenere in canna il jolly in grado di fare la differenza alle soglie del tentativo d’impresa di Barcellona. L’Atalanta, contro lo Sturm Graz, insidioso fino alla pausa di riflessione per poi finire schiacciato sotto la tavoletta pigiata dal colombiano, vince la prima partita dell’anno nuovo confermando che la recente crisi è meramente di risultati e non di gioco. Chi subentra fa benissimo. Anzi, mai prima d’ora in stagione aveva fatto meglio di così.
Carnesecchi 6,5: una conclusione dalle sue parti, e pure ravvicinata, ma lui è freddo come la morte e la rintuzza in angolo. Bene i disimpegni di piattone, anche di sinistro, al compagno più vicino, invece che spararla via alla rugby come al solito.
Toloi 7: il più anziano in campo lo tiene magnificamente. Basta che niente e nessuno lo esponga al rischio dell’uno contro uno.
Hien 7: decisivo nel metterci il corpo e la voglia per il tris di CDK che la mette in ghiaccio.
Kolasinac 6,5: la diagonale più profonda della storia gli tocca su Camara nell’unico vero spavento preso dai nerazzurri, lui copre lo spazio come riesce per poi sfiorare il bis al rientro dal tunnel (26′ st Dimsiti 6: compitino quand’è finita da un pezzo).
Palestra 6: mette in mezzo la palla del patatrac stiriano buona per il vantaggio. Del resto dimentichiamoci pure in fretta: oh, siamo fatto anche di viscere e cuore, mica solo di ossa e muscoli (1′ st Cuadrado 8: serve al bacio a Super Mario il punto della sicurezza innescando in seguito chiunque, tanto per far capire che corsa, dribbling e qualunque altra cosa sono ancora ai massimi livelli. Pure un palo che non vale sull’ennesimo offside di un compagno).
De Roon 6,5: si scambia precocemente l’uomo col compagno di linea andando di preferenza su Yalcoyoue. Pazienza se finisce per annullarcisi (19′ st Ederson 6,5: cambio di ritmo solo a sprazzi, nemmeno lui evita il terzo fuorigioco sui tre gol mai nati o abortiti).
Pasalic 7,5: il bis vale oro quanto luccica, l’interdizione e le due fasi fanno di lui il grande ed eclettico giocatore che è sempre stato.
Zappacosta 7:
Samardzic 7,5: ha la metà dei meriti del vantaggio-rompighiaccio e ne sforna costantemente a ripetizione, da altruista riscoperto. Certo, Koopmeiners tirava di più. E forse non avrebbe sprecato quel giallo su Camara, nullo e confusionario dopo il colpaccio rimastogli in manica. Ma se Gorenc Stankovic anziché il play fa il libero davanti alla difesa come un Liedholm a fine carriera, allora la maturazione ha aggiunto un ulteriore step (19′ st Brescianini 7: innesto azzeccatissimo e chissà quando gli addetti ai lavori se ne renderanno conto. Gioca e stragioca, magari senza pensare troppo allo stile, finché però non compie la magia nel garbage time. Alla Dea anche le mezze ali possono giocare tra le linee).
De Ketelaere 7,5: primo tempo da 5 e mezzo, secondo da 9 e mezzo tra gol, assist e giocate prima, durante e dopo il lauto pasto collettivo. L’importante è che non abbassi il capo alla prima disavventura. Il Gasp su questo è stato inflessibile una volta di più: l’hanno visto tutti come l’ha richiamato nel primo tempo dopo una lamentela su un falletto non fischiato a favore…
Retegui 7: risparmiato di un tempo intero dopo aver realizzato la prima di tre chances più che nitide. Score da perfetto agente di commercio per la diciassettesima stagionale, la terza fuori confine (1′ st Lookman 7,5: il gol è da killer d’area, qualifica mai riconosciutagli prima di Gasperini, l’assist slalomeggiante qualcosa da Pallone d’Oro e non soltanto d’Africa).
All. Gasperini 7,5: rispolvera Toloi dallo start senza azzardare il tridente. L’asse verticale Pasalic-Samardiz assolve al doppio compito della fantasia e dell’equilibrio, davanti i cambi consentono un turnover in più per tirare il fiato. Tutte scelte azzeccate e pazienza se il ragazzo non fa, per ora, il passo in più verso la grandezza.
Simone Fornoni