Vista da Mayer – Pari amaro al termine di un'altra prestazione da ricordare nei libri di storia calcistica
Ieri alle 05:57 PM
BARCELLONA – E' un pareggio amaro (2-2) perché l'Atalanta termina al nono posto, appena fuori dagli ottavi, ma la prestazione è, ancora una volta, da ricordare nei libri di storia calcistica. Sporting Lisbona o Bruges i possibili avversari.I nerazzurri hanno tenuto testa, anche con spavalderia, al Barcellona. Due volte sotto, due volte rinati grazie ai suoi centrocampisti, Ederson e Pasalic, senza mai aver paura di fronte ai "fenomeni" blaugrana. Anzi la Dea, per lungo tempo, è riuscita a bloccare le loro velleità, soprattutto nel primo tempo, quando è andata addiritturain gol con Zappacosta, poi annullato per un fuorigioco millimetrico di De Ketelaere. E ha ricominciato a giocare come niente fosse, costringendola squadra di Flick a una partita annacquata e senza particolari spunti pericolosi dalle parti di Carnesecchi. Gasperini, come al solito, ha deciso la sfida diretta, uno contro, sia in difesa, nonostante qualche rischio, e a centrocampo e in quel settore di campo Ederson, De Roon e Pasalic hanno costretto Gavi, Pedri e De Jong a girare alla larga. Solo accelerazioni con Yamal e Raphina ma senza far venire la febbre ai difensori atalantini. Era opportuno stare in guardia sulle corsie esterne e in quelle zone Bellanova e Zappacosta sono stati attenti, anzi "Zappa", spesso dimenticato da Kondè ha sfruttato qualche affondo ed ha realizzato il gol dell'effimero vantaggio. Messa così la partita vedeva l'Atalanta praticare un'attenzione mai vista soprattutto nei dettagli tattici non solo ma qualche minuto prima dell'effimero vantaggio, Balde era riuscito ad anticipare, proprio di un soffio, CDK davanti a Szczesny. Eppure era opportuno stare all'erta perché Yamal avrebbe potuto inventare qualche giocata da pericoli. Comunque l'Atalanta era capace di rispondere grazie all'infinito lavoro di Retegui. E lo zero a zero del primo tempo aumentava le speranze del colpo grosso al Montjuic. Invece il secondo tempo si è subito incendiato e la partita ha preso il gusto dello spettacolo. Prima De Roon, dopo pochi secondi sfiora il gol su ribattuta da fuori area, dopo un'incursione di De Ketelaere. Immediata la reazione del Barcellona: tre tocchi e gol di Yamal. Da sinistra Raphina se la fila lasciando indietro Djimsiti, Yamal riceve, beffa Kolasinac e infila Carnesecchi. E subito viene a galla la difficoltà fisica del difensore bosniaco che rischia di affondare. Gasperini corre ai ripari e lo sostituisce con Scalvini. Ma è il momento d'oro del Barcellona che sfiora il raddoppio prima con Lewandowski e poi con Yamal. L'Atalanta continua a giocare, a pressare e ad attaccare. E il gol del pari si sviluppa da uno scambio tra Bellanova e Zappacosta, pallone a Ederson che trafigge con un bolide il portiere avversario. Anche Retegui si dà da fare, Araujo ha qualche problema a limitarlo. Poi una disattenzione, su calcio d'angolo di Raphina, e Araujo segna il 2-1 di testa, solo e indisturbato sul palo destro di Carnesecchi. All'Atalanta il coraggio non manca: dentro Cuadrado, Ruggeri e Zaniolo. Forze fresche per agguantare il pari. Che arriva: Cuadrado a De Roon, assist in mezzo per Pasalic, lesto a realizzare il pari. Nei minuti finali s'infortuna ad una spalla Scalvini, Atalanta in dieci, assalto del Barcellona ma Carnesecchi è imbattuto e imbattibile. Il pari in casa del Barcellona è un'impresa. Barcellona-Atalanta, una partita che crea un'atmosfera speciale. Un'altra grande del calcio che incrocia la Dea in questo elenco sterminato di incontri. E, di conseguenza, un posto tra le regine prima ambito e quindi conquistato grazie ai risultati ma, in modo particolare, alle prestazioni dei suoi calciatori e alle magie del suo allenatore. E in questi giorni il fascino di Barcellona ha continuato a vivere anche alla vigilia di una partita. Luoghi e artisti, in generale, non compongono una compilation effimera ma istanti di vita e, poi, quasi per l'occasione, partita in uno stadio che sembra magico sulla collina del Montjuic, il monte degli ebrei, provvisoria casa del Barça ma allo stesso Tempo maestoso e ricco di storia non solo sportiva è intitolato a Lluys Companys i Jovers, politico antifascista, fucilato nel 1940 dal dittatore Franco. Chissà se Alejandro Balde, giovane difensore blugrana, autore della gaffe su Gasperini, conosce almeno la storia di Companys. Così va il mondo al giorno d'oggi.
Giacomo Mayer