Bologna-Verona, le pagelle

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Non deve fare grandi parate e anche nella ripresa, con l'inferiorità numerica, non è chiamato in causa. Forse gli è mancata un po' di reattività sui gol. Altra buona partita per lo svedese che dà atletismo e sgroppate. A volte gli manca un po' di precisione, ma la sua forza fisica è fondamentale per Italiano. (Dall'89' De Silvestri sv). Anche lui vive cinque minuti difficili e il Verona ribalta la partita a fine primo tempo. Nella ripresa ha il compito arduo di amministrare la difesa in inferiorità, ma se la cava. Un errore da matita blu, che apre la rimonta Hellas in una partita che il Bologna stava comandando abbastanza agilmente. Anche sul secondo gol si fa anticipare. Spinge molto, ci prova, con energia, coraggio e personalità, anche se qualche cross gli esce basso o corto. Un po' di precisione sarebbe servita. Fa le pentole e i coperchi nel secondo tempo in dieci e non è lui quello a dover dare qualità per riprenderla. Svolge il compito prefissato sulle preventive. Duda è un provocatore nato, ma lui non deve cascarci. Già a Roma aveva lasciato i suoi in dieci in maniera scriteriata e questa espulsione pesa come un macigno anche se il Bologna l'aveva ripresa. Ci prova in tutti i modi possibili, tirando da fuori, tagliando il campo, su punizione, poi Ayroldi lo ferma lanciato a rete fischiando un fallo di dieci secondi prima. Prende anche un palo. Più di così...(Dall'89' Orsolini sv). Primo tempo prezioso, con energia, inserimenti, sgroppate. Propizia lui la prima rete. Nella ripresa si perde un po' nelle pieghe della partita, dove l'Hellas fa molta densità e lui non trova spazi. Un folletto imprendibile. Segna due gol, gioca con personalità inaudita, fa vedere tutta la sua classe e fa capire perché Sartori ha ancora l'occhio lungo. (Dall'80' Ndoye sv). Gioca con tanta garra, come da prassi argentina, e lo fa anche abbastanza bene, ma non trova il pertugio per il gol e chiude la partita con un sanguinoso autogol. Sfortunato. (Dall'89' Dallinga sv). Perde una partita incredibile. Aveva disegnato un Bologna diverso dal solito ma in controllo delle operazioni, fino all'errore di Lucumi. Nella ripresa decide di non toccare molto perché il Bologna continua a creare occasioni nonostante il rosso, poi la beffa.

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