Quarta un addio con qualche rimpianto. Aspettando rinforzi, con Juve e Napoli Palladino deve cambiare

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Tra una fetta di panettone e una di pandoro. Tra un piatto di lasagne e uno di tortellini. In mezzo, tra un bicchiere di buon vino e un salvifico digestivo (amaro o tisana, dipende dagli stile di vita) alzi la mano chi, in questi giorni, non ha mai (e dico mai) "scrollato" (almeno sembriamo giovani) il cellulare per vedere se ci fosse qualche novità sulla Fiorentina. Soprattutto, per scoprire se il mercato si fosse già messo in moto. Tutto assolutamente normale, sia chiaro. Perché siamo fiorentini e da queste parti la passione, si sa, non va mai in vacanza. E poi oh. Mica l'abbiamo deciso noi che a gennaio riaprano le trattative e non siamo stati noi a stabilire che quest'anno, proprio tra Natale e Capodanno, sia in calendario una partitina come quella di Torino con la Juventus. E allora, facciamocele due chiacchiere sui viola. La prima novità, non esattamente irrilevante, riguarda Martinez Quarta. Il difensore argentino (in queste ore in relax sulle Dolomiti con Beltran e rispettive famiglie) è ormai ad un passo dal ritorno al River Plate e già domani, a meno di frenate, l'operazione si potrebbe concludere per circa 8 milioni. Una cessione nell'aria da tempo visto che, pur senza far alcun tipo di polemica (bravo chino), da tempo il ragazzo aveva lasciato intendere di voler giocare di più. Piccola parentesi. Personalmente, lo saluterei con un pizzico di rammarico perché son sempre stato convinto che avesse (abbia) le potenzialità per essere il miglior difensore della Fiorentina. Non solo. Ero convinto che col passaggio alla difesa a tre, giocando più a uomo e meno di reparto come successo ad inizio stagione, si sarebbe esaltato. E' stato il contrario e anche le ultime prestazioni hanno confermato quanto con la testa, oggi più del solito, l'argentino non ci fosse. Meglio salutarsi quindi e sperare che il suo connazionale (Valentini è in arrivo a ore) sappia far meglio. L'affare, comunque, non è male. Soprattutto, non son pochi gli 8 milioni che entrano in cassa e che possono (devono) essere immediatamente rimessi sul piatto per portare a casa il centrocampista che serve. I nomi in prima fila restano quelli di Frendrup (magari) e Fazzini anche se Pradè pur facendo "finta di nulla" da settimane sta covando la pazza idea Pellegrini: in rotta con la Roma, e tecnicamente perfetto per far quel lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco (senza far perdere gli equilibri) che cercano i viola. Al netto delle enormi difficoltà legate all'ingaggio, almeno personalmente, andrei più su Frendrup. Perchè offre più quantità (e Palladino ne ha bisogno), perché mi pare un ragazzo ben centrato, e perché tatticamente mi pare più in linea col progetto del mister. Sia chiaro, ciò non significa che Pellegrino non mi piaccia. Nel complesso però non mi ha mai esaltato anche se potrebbe inserirsi in quel solco (Cataldi, Adli, lo stesso Bove, Kean, De Gea) dei giocatori arrivati a Firenze accesi dall'orgoglio e dalla voglia di dimostrare a chi non ha creduto in loro di essersi sbagliati. Come detto però, non c'è solo il mercato. Anzi. Tre giorni infatti, e la Fiorentina salirà allo Stadium per far visita alla Juventus. Squadra impossibile da decifrare, per quanto fatto fin qua, ma pericolosissima. Per un motivo, più degli altri: sono rientrati calciatori importanti (Nico in primis) ma, più che altro, Thiago pare aver capito di dover cambiare qualcosa. Ha abbassato Koopmeiners, per esempio, e spesso porta Yldiz sulla trequarti invece che lasciarlo isolato sulla sinistra. Sarà una gara tostissima insomma (e non potrebbe essere altrimenti) e sinceramente, fossi in Palladino, me la giocherei diversamente da quanto fatto nelle ultime gare. Per intendersi: toglierei un uomo offensivo (Beltran, o Sottil) e aggiungerei un centrocampista. Ci ha provato, il mister, e forse era anche giusto farlo. Il tentativo però (fare di Riccardo o di Lucas nuovi Bove) è fallito e insistere sarebbe ripetere l'errore fatto ad inizio campionato quando, per troppe partite, si è insistito sulla difesa a tre. A proposito. Mi sbaglierò, ma non mi sorprenderei se da qua a qualche settimana venisse riproposta. Dipenderà anche da che tipo di mercato verrà fuori. Prima però, c'è da giocare contro Juventus e Napoli. Due sfide difficilissime, che arrivano dopo due sconfitte. Senza far inutili e ingiustificabili drammi, ma è giusto capire quanto sia delicato il momento. Perché serve una risposta forte, prima di tutto per se stessi. Per dimostrarsi e dimostrare che si, restare in quella zona di classifica è possibile. Il rischio altrimenti, è quello di lasciarsi andare alla tristezza o, se vogliamo, di arrendersi al timore di non potercela fare. Per questo, adesso, serve una scossa. L'abbiamo detto, e lo ripetiamo. La prima deve arrivare dall'allenatore. La seconda, il prima possibile, dalla società.

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