Pagato per svincolarsi: illecito del club | Giocatore costretto ad andare via gratis
Ieri alle 03:30 PM
Il caso sta facendo discutere. E ora sulla questione si è espresso anche un esperto in diritto sportivo: ecco che cosa dice la legge.
Non sempre un contratto con una squadra va a termine. Possono capitare imprevisti di qualsiasi tipo. Da incomprensioni con gli allenatori e la dirigenza, fino agli scontri con gli altri calciatori. La maggior parte dei contratti finisce con lo svincolo, proprio come in questo caso.
Il caso di cui parliamo oggi più nel dettaglio arriva però dal calcio giovanile e coinvolge i giocatori minorenni. Una situazione molto più comune di quanto si possa pensare riguarda la richiesta di svincolo di un giovane calciatore da parte dei genitori.
Di recente, una vicenda ha fatto parecchio discutere non solo i protagonisti, ma anche tutto il mondo calcistico. Un giocatore Under 15, infatti, ha sollevato il caso dopo la decisione presa dalla sua società.
La squadra di cui faceva parte, infatti, ha subordinato lo svincolo del giocatore al pagamento completo della quota annuale. Questo nonostante il giovane avesse giocato con loro fino a novembre. Ma questa cosa si può davvero fare? Sulla vicenda si è espresso anche un esperto in diritto sportivo.
Questa pratica è lecita oppure no? La parola all’esperto
Della vicenda ha parlato anche l’Agente Sportivo Olimpio Ciccone. Secondo quest’ultimo, che è esperto in diritto sportivo, tale comportamento non sarebbe conforme ai regolamenti. In base all’articolo 107 delle Norme Organizzative Interne della Figc, lo svincolo è una prerogativa esclusiva della società, che può inserire alcune clausole nelle liste di svincolo.
Ci sono però dei limiti che è necessario rispettare. È infatti obbligatorio che la società comunichi la rinuncia al tesseramento del calciatore tramite raccomandata con avviso di ricevimento. E non esiste neanche alcuna disposizione che permetta lo svincolo dietro alcun pagamento o altri corrispettivi, né su richiesta diretta del calciatore o dei suoi genitori.
Il parere della Corte Federale d’Appello
Anche quest’organo si è espresso sulla vicenda, così come altri organi della giustizia sportiva. Hanno stabilito che tali pratiche violino i principi di lealtà, correttezza e probità previsti dal Codice di Giustizia Sportiva. L’articolo 6, nel dettaglio, stabilisce che la società p direttamente responsabile per il comportamento dei propri rappresentanti.
Dunque, se un caso di questo genere capita a te oppure a tuo figlio, informati su che cosa dice la legge nello specifico di proposito. Potresti evitare di pagare molto più di quanto dovresti fare.
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