Nuredini, Carbone, Venturino, Barbini e Papastylianou: il sogno della prima squadra

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Cinque ragazzi del Genoa, cinque ragazzi dal volto pulito e con un sogno nel cassetto: fare il calciatore. Si chiamano Joi Nuredini, Filippo Carbone, Lorenzo Venturino, Matteo Barbini e Lysandros Papastylianou: in comune, oltre al percorso nel vivaio, hanno uno scudetto Under 18 vinto con il Genoa. Vieira li ha convocati in prima squadra e tasteranno le pulsioni e le emozioni dello spogliatoio dei più grandi. Per quattro di loro è un esordio assoluto; per Venturino, invece, si tratta addirittura della nona chiamata. Tra tutti, l’arenzanese è il più “esperto”: ha già debuttato in Serie A (in campo per 32′ totali) e firmato il nuovo contratto ma non ha ancora calcato il prato del Ferraris. Sarà la volta buona? Che l’inse. Venturino è un’ala classe 2006 dotata di un passo bruciante nei primi metri, anche in conduzione palla.

Nuredini è una prima punta, classico n. 9 sulle spalle – quello che porta in Primavera – ma con la necessaria interpretazione moderna del ruolo. Nato in Italia nel 2008 e cresciuto a Savona da una famiglia albanese, dopo aver svolto gli stage presso entrambe le nazionali Joi è ormai convocato stabilmente nelle giovanili d’Albania. L’Italia si è lasciata sfuggire, seppur non ancora definitivamente, un talento portato al Genoa da Michele Sbravati. Fin da subito, Nuredini ha bruciato le tappe: lo scorso anno era sottoleva nella squadra rossoblù che ha vinto il campionato Under 18. Ottima maturazione fisica in relazione all’età, fiuto per la porta con 6 gol realizzati in Primavera e un primato forse unico nella storia del settore giovanile rossoblù: ha colpito tre pali nella stessa partita.

Filippo Carbone è un altro classe 2006, la leva che ha glorificato il vivaio del Genoa e darà grandi soddisfazioni in prima squadra: ben quattordici calciatori rossoblù di tale anno che ancora popolano il vivaio provengono addirittura dall’attività di base del Grifone. Genovese di famiglia genoana, cresciuto tra il Lagaccio e Oregina: vedendolo giocare dal vivo, di lui impressiona la generosità che mette in campo. Sa fare più ruoli, persino il trequartista alle spalle del centravanti: però, nasce e cresce alla mezz’ala unendo capacità aerobica e una buona tecnica individuale. Carbone è il classico centrocampista che ciascun allenatore vorrebbe avere: infatti, dopo un inizio a rilento, ha completato 8 delle ultime 10 partite della Primavera rossoblù arrivando a siglare, su assist di Nuredini, il gol della vittoria sul campo di Monza.

Contro i brianzoli è finito sul tabellino dei marcatori anche Matteo Barbini, nato diciotto giorni prima di Carbone. Segni particolari: altissimo. Guarda tutti dall’alto dei suoi 199 cm che lo rendono il calciatore di movimento più alto del campionato Primavera. Oltre alla naturale predisposizione per il gioco aereo e le respinte di testa, Barbini è un difensore centrale puro che si distingue per una buona tecnica nei frangenti palla al piede. Alcuni giorni fa, l’ex capitano dell’Under 17 del Genoa ha ricevuto la convocazione per uno stage in Nazionale Under 19, assieme a Venturino: piccola grande gratificazione in una stagione che sinora l’ha visto titolare in campo in Primavera per ventidue partite consecutive.

Ci ha messo un poco a conoscere l’ambiente del Genoa, adesso ma Papastylianou – classe 2005 – ha conquistato tutti, persino mister Vieira. Cipriota, ma in possesso del passaporto inglese, l’anno scorso Lysandros ha avuto una forte crescita quando ha trascorso qualche partita in seno all’Under 18. Ricevendo meno pressioni che in Primavera, ha saputo esprimere le proprie qualità in un ambiente più calmo che, oltre a soprannominarlo affettuosamente “Agamennone” come il capo degli Achei, l’ha fatto sentire a migliore agio. Nel corso dell’attuale stagione, la sua seconda in rossoblù dopo il trasferimento dal Pafos, ha segnato due gol in Coppa Italia, di cui uno valevole per il passaggio del turno, e uno in campionato. Papastylianou può giocare all’ala, così come da seconda punta.

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