
Peccato per la sconfitta: il Genoa avrebbe meritato il pari davanti a una Juve convalescente

03/30/2025 02:58 AM
Dopo averci stressato per una settimana con paginate di giornali e di servizi televisivi solo e soltanto sulla Juventus che aveva cambiato allenatore e che era salita nelle considerazioni nazionali, come il fatto più importante davanti alla guerra in Ucraina, si era detto: beh!
Andiamo a vedere questa Juve che è stata al centro delle attenzioni di un nugolo di esperti plagiati dall'arrivo di un certo Tudor, allenatore spesso esonerato da diverse società.
Il Genoa avrebbe dovuto trovare una Vecchia Signora risorta, ma ha trovato un'avversaria quasi inerte che ha vinto (e questo certamente vale) con un gol molto casuale, dopo due rimpalli sui piedi dei difensori genoani.
Di fronte a questa…ringiovanita Signora, il Vecchio Grifone ha comunque svolto la sua bella recita, impedendo praticamente la realizzazione delle cosiddette nuove impostazioni tattiche del "solone" Tudor: costui, fra l'altro, ha assistito a tutta la gara fuori dalle linee previste per i tecnici, diventando quasi il dodicesimo uomo in campo.
Si è trovato di fronte il suo vecchio amico Vieira che lo ha frenato con un gioco semplice e lineare, costringendolo a giocare basso, a non potere alzare il baricentro e finendo in uno sterile possesso palla. Un solo tiro e un gol, due importanti parate di Leali e null'altro.
È vero, il Genoa ha perso ma probabilmente un pareggio non lo avrebbe demeritato.
Del resto il campo della Juve è stregato per tradizione, quando arriva il Genoa. È infatti dal gennaio del 1991 che non si vince su quel terreno. Fu un certo Skuhravy a fare il gol vincente. Certo se sabato ci fosse stato uno come lui forse le cose sarebbero state diverse.
Restano i soliti "sedici metri" in avanti che non trovano protagonisti e queindi fino alla trequarti si domina e poi, purtroppo, nemmeno un gol casuale (come quello della Juventus) è possibile realizzare. Come sempre in questa gara sono mancati al Genoa anche queli momenti qualitativamente interessanti che l'hanno caratterizzata in altre circostanze. Come le belle galoppate di Zanoli sulla fascia destra, oppure anche le giocate dei giocatori purtroppo assenti: le intuizioni esemplari di Badelj, le accelerazioni sulle corsie laterali di Cornet o il piedino sinistro di Messias.
Ciononostante il Genoa è stato all'altezza di una Juve che sembrava dovesse ripartire alla grande in vista della zona Champions League. Non è stato così e questo è apparso il vero valore del Grifo, che ha giocato con assoluta tranquillità, dominando spesso nel gioco e se Pinamonti avesse trovato un pizzico di scatto in più sul suo piede destro, il pareggio sarebbe stato messo in cascina dai rossoblù.
Ovviamente la sconfitta non ha minimamente inciso sulla classifica che rimane a tutto vantaggio dei genoani. Prossimamente arriverà l'Udinese al Ferraris e se il Grifone continuerà a giocare come ieri potrebbero arrivare tranquillamente i tre punti.
L'importante è che tutto il gruppo abbia fatto capire che la salvezza raggiunta non lo ha fatto sedere sugli allori, ma anzi lo ha galvanizzato a dovere, consapevole che non è ancora terminato il bel percorso che si sta costruendo.
Gli infortunati rimangono ancora tanti, ma la sensazione è che oggi sia possibile incominciare a conoscere meglio i giovani (come Venturino) per capire quale sarà la politica gestionale in vista del prossimo campionato.
L'arrivo di un nuovo acquisto, Stanciu, è un buon segno.
Vittorio Sirianni
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