Bergomi: "L'Inter non è la più forte ma…"

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La pausa nazionali regala sempre spazio utile per effettuare dei bilanci più dettagliati sull’andamento fino a quel momento delle società di club. Per quanto riguarda l’Inter di Simone Inzaghi una panoramica sul suo avvio è stata gentilmente offerta da Beppe Bergomi ai microfoni del quotidiano Il Tirreno, dove i temi caldi sono stati Lautaro, l’andamento in campionato e quella supposizione secondo la quale l’Inter stia concentrando la maggior parte delle sue forze nel percorso europeo a discapito del campionato nazionale, un’idea che continua a persistere nonostante le smentite che giungono a cadenza settimanale da giocatori, club e società.

Il pensiero di Bergomi

Quanto al capitano dell’Inter la parola che racchiude l’intero pensiero di Bergomi è una: crescita. Una crescita personale dalla quale la squadra non ha potuto fare altro che trarre beneficio: “Lautaro ha avuto una grande crescita da un punto di vista caratteriale. Nel periodo in cui segnava meno o addirittura non segnava lui si intristiva, era negativo. Oggi invece è in quei momenti che capisci che è il capitano; dal suo atteggiamento, da come sprona la squadra e da come lotta su ogni pallone. Lautaro è tra i grandi capitani dell'Inter“.

Passati poi a prendere in considerazione l’intero gruppo e i risultati fino a questo momento l’opinionista non si è detto sorpreso di un passo dell’Inter leggermente più lento rispetto alla passata stagione: “Chiaro che se facciamo il paragone con la stagione scorsa l'Inter è sempre perdente. L'anno scorso pochi infortuni, la squadra è partita forte e non ha mai avuto problemi. Quest'anno la squadra ha la media età più alta e qualche infortunio di troppo. Capita perché le partite sono tante e poi ci sono certi giocatori che sono più difficili da sostituire rispetto ad altri; forse poteva avere qualche punto in più ma è comunque in linea. Secondo me sta andando bene, ha subìto qualche gol di troppo all'inizio a cui non eravamo abituati, però per come è costruita la squadra è in linea con gli obbiettivi. Io dico sempre che l'Inter non è la più forte, ma è la più brava a stare ad alto livello da quattro o cinque anni”. Se sta prediligendo la Champions rispetto al campionato? Secondo me non si sceglie quasi mai: forse l'anno scorso ad un certo momento la seconda stella era diventato un obiettivo fondamentale. Io credo che in questa prima fase ci sia una maggiore concentrazione sulla Champions, perché arrivare tra le prime otto vuol dire evitare due partite in più e se a febbraio sei ancora in questa posizione di classifica non puoi più scegliere e devi andare su tutti e due gli obiettivi. In questo momento direi qualcosa in più sulla Champions”. 

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