ESCLUSIVA IN – Ravezzani: «Oaktree-Inter, strada giusta. Napoli, vittimismo latente»

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Fabio Ravezzani, giornalista e conduttore sportivo, ha concesso un’intervista esclusiva a Inter-News.it. Un suo giudizio su Inter-Napoli, la polemica Conte-De Laurentiis-Marotta, un primo bilancio sulla proprietà Oaktree e la strategia da adottare sul calciomercato sono stati tra i temi trattati.

Ravezzani, come giudica la partita dell’Inter contro il Napoli? Quali giocatori l’hanno colpita in positivo e quali in negativo?

L’Inter l’ho vista da 6, da sufficienza. Ha fatto l’Inter ma non ha esaltato. Non è la squadra bella, trascinante, frizzante e spumeggiante che abbiamo visto in tante partite, specialmente nella scorsa stagione. Mi sembra che l’Inter in questo momento sia in un periodo un po’ mediocre del suo stato di forma. Ci sono giocatori che mi hanno impressionato un po’ di più, per esempio Barella e la difesa. Bene il rientro di Acerbi. Male invece Dimarco e Lautaro Martinez, che mi sembrano i due giocatori più appannati di tutti.

Un giudizio sul “duello” fuori dal campo tra il Napoli e l’Inter

Cosa ne pensa delle polemiche arbitrali innescate da Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis dopo Inter-Napoli? Li giudica dettati da un vittimismo di fondo o li giustifica in base alle circostanze?

C’è un vittimismo latente nel Napoli da sempre. Nella tifoseria, che ritiene di essere succube dei cosiddetti ‘poteri forti’. Ricordo che Saviano disse, due anni fa, che i poteri forti non avrebbero fatto vincere lo scudetto al Napoli, cosa che invece è successa. Conte è un vittimista di professione, ha trovato terreno fertile da questo punto di vista a Napoli. De Laurentiis idem… non dimentichiamo che lui ha definito l’ultimo scudetto della sua squadra come l’unico scudetto onesto degli ultimi anni. Visto che dà patenti di onestà non poteva che dare ragione a Conte.

Che ci dice del rigore?

Per quanto mi riguarda, c’era. Ciò perché il contatto c’è stato. Dumfries era lanciato a rete, quando c’è stato il contatto tra il piede di Anguissa e la tibia dell’olandese, quest’ultimo non aveva i piedi appoggiati a terra, quindi è stato chiaramente sbilanciato. E, per quanto il contatto fosse minimo, è stato sufficiente a farlo cadere e provocare il calcio di rigore. Dispiace vedere che certi club continuano ad adottare sempre le stesse strategie, cioè lamentarsi per principio per cercare di avere poi aiuti dopo. Lo scorso anno, effettivamente, ciò non è servito alla Roma di Mourinho.

Ravezzani, condivide la strategia di Marotta riguardo il caso delle polemiche arbitrali per Inter-Napoli?

Penso che la sua strategia sia perfetta. Il grande club non scende a questi livelli, se deve dire qualcosa lo fa nei posti appropriati e nei dovuti dovuti. Cercare la risonanza mediatica attaccando la classe arbitrale non porta bene. Di ciò si accorse anche l’Inter morattiana, che a volte si lamentava oltre il necessario. In questo  la nuova Inter è veramente una società moderna, con dirigenti intelligenti e un allenatore che ha capito come ci si comporta. Perché fare i piangina con gli arbitri, lamentarsi e accusare la classe arbitrale non porta mai a nulla di buono, specialmente se non c’è motivo. Quindi, le parole di Marotta sono state perfette e segnano, a mio avviso, una nuova stagione dell’Inter, che sa come si fa a vincere e sa comportarsi quando non vince.

I primi mesi di Oaktree alla guida dell’Inter e le strategie di calciomercato da perseguire

Ravezzani, qual è il suo bilancio dei primi mesi di proprietà del fondo Oaktree?

Oaktree si sta comportando con grande intelligenza. Chiaro che siamo ai primi mesi, però intanto non ha commesso l’errore esiziale visto con Elliot e Cardinale, ossia affidarsi a un management straniero. L’Inter ha una componente fondamentale italiana, affiancata giustamente dai responsabili economici del fondo americano, lasciando piena libertà di azione a chi si era comportato bene negli ultimi anni. Mi pare che l’unico intervento piuttosto deciso, e secondo me anche giusto, sia stato quello di non prendere più giocatori a fine carriera e a parametro zero, preferendo invece giocatori più giovani che costino un po’ di meno. Ciò mi è sembrato molto intelligente e opportuno, perché l’Inter ha bisogno di una crescita e di un equilibrio in prospettiva, non solo nell’immediato. Quindi, finora mi pare che abbiano fatto molto bene.

Mercato Inter: Ravezzani, cosa c’è da fare?

Ravezzani, cosa farebbe sul mercato in entrata nella prossima sessione estiva di calciomercato?

L’Inter deve fare una correzione importante in attacco. Mi sembra che Taremi, che è un vero calciatore come si nota dal modo in cui si muove in campo, non abbia più quella freschezza in zona gol. Questo rimane un tassello da correggere, per cui, con l’auspicato addio di Correa e Arnautović serva una terza più che una quarta punta. A centrocampo Mkhitaryan mi sembra arrivato alla parte conclusiva della sua carriera, ma Frattesi nel centrocampo a tre fa fatica a trovare la sua dimensione. Quindi, serve un centrocampista importante. In difesa c’è il problema dell’età elevata dei centrali. Per il resto mi pare che la squadra vada bene così. Infine, non è rinviabile il secondo portiere. Se si crede che Martinez sia in grado di fare la sua parte, direi che sia il caso di vederlo all’opera costantemente in Coppa Italia. Mi aspetto che Inzaghi lo faccia.

Si ringrazia Fabio Ravezzani per la cordialità e la disponibilità mostrata nell'intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell'autore (Michele Maresca) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.

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