Papu Gomez: "Voglio tornare a giocare, magari in Serie A. Atalanta? Non ne hanno bisogno"

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Intervistato da Repubblica, l'ex giocatore dell'Atalanta Papu Gomez ha parlato del suo futuro e della voglia di ritornare a giocare a calcio Quando potrà tornare a giocare? "Se non succede qualche miracolo, il prossimo ottobre". Pensa di restare in Italia? "Vedrò chi mi chiama. Mi piacerebbe giocare in Italia o in Spagna, purché sia vicino. I miei tre figli sono italiani". Si sente pronto per un grande club? "Sento di potere ancora fare la differenza. Anche in Serie A". Se le desse un'opportunità l'Atalanta? "Sarebbe stupendo. Oggi è una big. Però non credo abbiano bisogno di me, vanno fortissimo". Cosa consiglia ai giovani calciatori per evitare che succeda quello che è successo a lei? "Non prendete nessun medicinale che non vi abbia dato il dottore del club. E se prendete qualcosa dichiaratelo. Io ho fatto l'errore di dimenticare di avere preso un misurino di sciroppo per la tosse da bambini". All'inizio si è dato qualche colpa? "Ho accettato la mia responsabilità. Però mi arrabbio. Non ha senso prendere due anni di squalifica così. Ho vissuto un'altalena di emozioni. Un giorno mi svegliavo e mi dicevo: continua ad allenarti. Il successivo, mi sentivo che non ce l'avrei mai fatta". L'Agenzia mondiale antidoping rivedrà le regole sulla positività. "Oggi c'è confusione, per fatti simili c'è chi viene sospeso sei mesi e chi due anni. Non è possibile che per marijuana o cocaina si possa essere fermati meno che per farmaci innocui presi per sbaglio". Lei come si spiega il rendimento eccezionale dell'Atalanta dal punto di vista fisico? "Il metodo di Gasperini è allenarsi più degli altri. Ho giocato 20 anni in sei club, più la nazionale. Non mi sono mai allenato come a Zingonia. Lì c'è cura per nutrizione e recupero. Si prendono proteine, ci si riposa".

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