Sacchi: "Al Milan do 6– ma può crescere. Motta? Forse ha esagerato con…"

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Intervenuto sulla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha detto la sua su Fonseca e Thiago Motta: "Da qualche settimana seguo con curiosità il percorso di Juventus e Milan, sia in campionato sia in Champions League. Quando ho visto lo scontro diretto dal vivo, a San Siro, mi avevano fatto una brutta impressione: partita con pochissime emozioni. Da allora, però, ho notato che qualcosa si muove, che i due allenatori Motta e Fonseca, stanno cercando di imporre le loro idee e i giocatori dimostrano di essere disposti a recepirle. È sicuramente un passo in avanti. La situazione del Milan è abbastanza particolare. Ha cambiato moltissimo sul mercato e ha deciso di affidare la panchina a Fonseca dopo il ciclo di Stefano Pioli che io considero molto positivo, e non soltanto per la conquista dello scudetto. Il tecnico portoghese ha il difficile compito di far diventare una squadra questo gruppo di giocatori che raramente ha trovato la continuità di rendimento nel corso della stagione. Sono sincero, al Milan non assegnerei un voto alto: diciamo un 6 meno meno...Il che significa che ci sono ampi margini di miglioramento. Purtroppo di partite convincenti ne ho viste poche, l'ottavo posto in campionato non è proprio il massimo per un club come quello rossonero. In più ci sono elementi come Theo Hernandez e Leao che prima erano i leader del gruppo e adesso, invece, faticano a entrare nel progetto. La difesa, se devo dirla tutta, non è insuperabile e anche quelli che si stanno mettendo in mostra, come l'olandese Reijnders o come Pulisic, non hanno sempre quella continuità necessaria a raggiungere grandi traguardi. Fonseca ha il dovere di insistere, deve trasmettere le sue idee, deve far entrare nella testa dei giocatori il suo stile di calcio. Se ci riuscirà anche il pubblico rossonero si riavvicinerà alla squadra: il tifoso milanista chiede divertimento, emozioni, è educato all'armonia e alla bellezza" "Diversa l'esperienza di Thiago Motta. Alla Juve, da sempre, chiedono il risultato, e del bel gioco poco importa. Ora hanno deciso di imboccare una strada diversa, sicuramente rivoluzionaria. Motta vuole raggiungere il successo attraverso il gioco, sta insegnando questo alla squadra ed è ovvio che abbia bisogno di tempo per far arrivare i suoi concetti. A lui le idee non mancano, così come non manca il coraggio per far sì che si trasformino in realtà. Forse ha esagerato con le lezioni, all'inizio della stagione, e allora è andato incontro a qualche problema. Secondo me, lui è un ottimo allenatore e a Bologna, nello scorso campionato, lo ha dimostrato. L'ho seguito durante gli allenamenti: ha sensibilità, capisce che cosa si deve fare, corregge subito gli errori. È vero che finora non è riuscito a mostrare il calcio-champagne che molti si aspettavano, ma è altrettanto vero che piccoli miglioramenti si notano in ogni partita. Serve pazienza perché portare a termine una simile rivoluzione, che è soprattutto culturale, comporta un notevole dispendio di energie fisiche e psicologiche. Se dovessi dare un voto alla Juve di questa prima parte di stagione, non andrei oltre il 6. Una sufficienza che deve essere considerata un punto di partenza per il futuro. Piano piano, con i loro tempi e con i loro metodi, Fonseca e Motta si stanno rialzando. Forse faranno fatica a raggiungere i livelli di Atalanta, Inter e Napoli, ma mi sento di dire che saranno protagonisti in positivo nella seconda parte di stagione".

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