Igor Tudor e la Juve, quanto è dolce traghettare in queste acque

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Un nuovo inizio per la panchina bianconera

Con un carisma da sergente e allenamenti a ritmi serrati, Igor Tudor si è presentato alla sua nuova avventura sulla panchina della Juventus. Il tecnico croato, ingaggiato con un contratto di sei mesi, ha l'obiettivo di rianimare lo spirito competitivo della squadra, messo in discussione sotto la gestione di Thiago Motta.

L'identità juventina e la sfida di Tudor

Dopo aver lasciato la Lazio per contrasti con Claudio Lotito, Tudor torna in una realtà che conosce bene. Da ex difensore bianconero, incarna l'essenza della "mentalità Juve", basata su grinta e determinazione. Tuttavia, il suo carattere diretto e poco incline alla diplomazia lo ha spesso messo in contrasto con dirigenti e giocatori, come accaduto con Dimitri Payet ai tempi del Marsiglia.

Traghettatore o futuro condottiero?

Se il contratto a tempo determinato farebbe pensare a un ruolo di semplice traghettatore, la realtà è più sfumata. Tudor è consapevole che una buona gestione delle ultime partite stagionali e del Mondiale per Club potrebbe garantirgli la conferma sulla panchina bianconera.

Il ruolo del traghettatore nel calcio moderno

Una figura necessaria nei momenti di crisi

Nel calcio, l'allenatore ad interim è spesso una soluzione tampone per squadre in difficoltà. Maurizio Zamparini, storico presidente del Palermo, ha fatto scuola con i suoi 61 cambi in panchina tra Venezia e Palermo, rendendo il concetto di traghettatore una prassi comune.

Nella stagione 2002-03, i tifosi rosanero ricordano il tentativo di Nedo Sonetti, terzo tecnico di quell'anno, di riportare la squadra in Serie A. Un'impresa sfiorata, ma che dimostrò come un allenatore subentrante potesse raddrizzare un'annata compromessa.

Gli specialisti della salvezza

Negli ultimi anni, Davide Ballardini e Davide Nicola sono diventati sinonimo di salvezze miracolose. Nicola, con la sua filosofia del mai mollare, ha condotto squadre come Salernitana ed Empoli a una permanenza in Serie A che sembrava impossibile.

I traghettatori nei grandi club

Se per le squadre di media-bassa classifica il cambio in corsa è quasi una regola, nelle big il ruolo di traghettatore è spesso affidato a figure interne. Nel 2005, la Roma si affidò a Bruno Conti, mentre l'Inter nel 2016 promosse Stefano Vecchi dalla Primavera per una breve parentesi dopo l'esonero di Frank De Boer.

A livello internazionale, la storia del Chelsea nella stagione 2011-12 è emblematica: l'esonero di André Villas-Boas portò alla promozione di Roberto Di Matteo, che da semplice soluzione di emergenza si trasformò nell'artefice della prima storica vittoria in Champions League dei Blues.

Tudor, il futuro è tutto da scrivere

La domanda ora è: Igor Tudor sarà solo un traghettatore o riuscirà a conquistarsi un posto stabile sulla panchina della Juventus? La storia ci insegna che, in alcuni casi, chi parte per rimanere pochi mesi può finire per scrivere pagine indimenticabili.

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