Szczesny: "L'addio alla Juve? Zero rimpianti. Sul Barcellona…"
Ieri alle 10:03 AM
SZCZESNY ADDIO JUVE BARCELLONA – Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Wojciech Szczesny torna sul suo addio estivo alla Juve dopo sei anni e parla di questa sua nuova e inaspettata esperienza al Barcellona, con cui aveva firmato alcune settimane dopo aver annunciato il ritiro.
Così il portiere polacco di 34 anni: “L’approdo al Barcellona? Il 21 settembre vado a Zurigo a intervistare Arsene Wenger per un documentario sulla mia carriera. Mentre sono lì mi dice: 'Sono sicuro che torni a giocare'. Io rido, perché non ho nessun contatto, niente. Torno a Marbella e mio figlio mi chiede di vedere il Barça, che gioca col Villarreal. Ho guardato il mio destino. Sì, sono lì davanti alla tv e Ter Stegen si fa male. Nell'intervallo arrivano i primi messaggi degli amici che mi dicono di prepararmi per andare al Barça. Ma io ero su un altro pianeta. Poi a fine partita dallo spogliatoio mi chiama Robert (Lewandowski, ndr). E dire di no è diventato impossibile, non ce l'ho fatta. Ho immediatamente sentito che poteva essere un'esperienza unica, finire la carriera in questo posto meraviglioso era un'opportunità troppo entusiasmante per rifiutarla“.
Continua: “Cosa mi ha colpito di più del Barcellona? La cultura del gioco. Perché è molto diversa da quella che ho vissuto Italia ed è bellissima. Qui l'importanza e il peso di un gol subito è molto minore rispetto all'Italia. Sai che se prendi gol hai dei giocatori che ne possono fare altri tre, e questa idea di continuare ad attaccare, attaccare, attaccare, la gioia del calcio che hanno qui, è qualcosa di meraviglioso. Deve vedere il livello delle partitelle quando si gioca a un tocco: difficilissimo, e questi lo rendono facilissimo. Impressionante“.
SZCZESNY ADDIO JUVE BARCELLONA – Prosegue: “La Juventus? Il progetto mi piace, però è chiaro che quando cambi tutto guardando al futuro finisci con il sacrificare i risultati della prima stagione. Mi piace molto l'idea di calcio di Thiago Motta, mi piace come sta giocando, poi è chiaro che c'è stato qualche pareggio di troppo. Ma tanti sono arrivati alla fine, con la squadra che vinceva. Fa parte della crescita dei giovani che devono imparare – uso un termine caro a Max Allegri – a gestire le partite nei momenti importanti. Questa Juventus ha grandi margini di miglioramento e sono sicuro che tornerà ad essere quella di una volta.
Rimpianti per il mio addio? No, zero. Sorpreso all'inizio sì, ma mi hanno trattato con grande rispetto. Giuntoli dopo avermi comunicato la sua decisione con me è stato perfetto. Mi ha mandato un preparatore a Marbella per evitarmi di dover tornare a Torino ed essere fuori rosa, è stato molto onesto e disponibile e abbiamo trovato una soluzione. Che non fossi d'accordo con la scelta è un'altra cosa, ma non ho provato nessun tipo di rammarico verso di lui o verso l'allenatore, ho accettato la scelta e ho deciso di lasciare il calcio“.
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