TE LO DO IO IL TUBO CATODICO / BAR SPORT CELEBRA LA VITTORIA DI VENEZIA A BASSA VOCE

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11/12/2024 08:02 AM

(Luca Tegoni) – L’attesa vittoria, due a uno a Venezia, al fin giunse e a Bar Sport non si celebra con trombe e bandiere, ma con un equilibrato ottimismo che arriva fino ad una critica sostanziosa per la gestione americana della Società. Introduce Dallatana che lascia ad Antonico il compito di presentare gli ospiti in studio, Doriano Tosi, MarcoBalestrazzi, SandroPiovani e FrancoBardiani di PPC.

Dopo il riepilogo filmato della partita Piovani, sollecitato da Dallatana, si sofferma sulla formazione iniziale inattesa che, vista l’assenza di parecchi titolari è sembrata un po’ "anacronistica".

L’indirizzo della puntata ha connotazioni critiche e l’analisi della partita non si lascia sopraffare dall’entusiasmo per la vittoria. È come se in Via Mantova sia sorta una controparte, sempre più definita e poco incline al filopresidenzialismo, alle spudorate licenziosità del giovedì sera.

Rimangono celebratori della politica dei giovani, definendola una politica che paga (cit. Bardiani), ma, visto il ruolo non potrebbe essere altrimenti.

Purtroppo o per necessità insistono quei brevi intervalli delle rubriche dedicati al "disimpegno" e quindi ci becchiamo Il Colpo di genio, intervento di Cancellieri da brividi in area (nostra).

Con eleganza Tosi pone l’accento sul modo di fare di Krause che tende ad escludere, o allontanare, la squadra dalla città senza considerare quanto questa maglia sia testimonianza di un passato che ha celebrato Parma nel mondo. L’attitudine americana alle statistiche e ai profitti non deve ignorare la solida connessione sentimentale che si è creata nel corso del tempo tra squadra e città.

Chiosa Piovani"non puoi pensare di cambiare la maglia crociata".

La trasmissione cede volentieri spazio ai commenti da casa e si protrae, dopo il caffè per Di Francesco, amarcord di Susic (finale vittoriosa di Coppa Uefa ’95), "nanetto" dell’affilatura dei tacchetti che consentirono a Di Vaio la tripletta sul campo ghiacciato di Venezia, al giocatore misterioso Andrea Pisanu (l’ho beccato anch’io). Luca Tegoni

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