Alluvione Spagna, superati i 100 morti. Il dramma di Paiporta isolata e senza elettricità. Il ministro dei Trasporti: "Persone decedute all'interno de
Oggi alle 07:33 AM
Oltre 120.000 gli sfollati, almeno 500 persone hanno pernottato in alberghi della regione di Valencia, dove sono impegnati oltre mille militari dell'Unità di emergenza dell'esercito per liberare 119 strade regionali isolate dal fango e dai detriti portati dalle piogge torrenziali. Oltre 250 persone sono state salvate da elicotteri e 70 via terra. Ancora incerto il numero dei dispersi e non c’è ottimismo sul fatto di recuperare persone in vita. “Purtroppo ci sono persone morte all'interno di alcuni veicoli” ha ha dichiarato il ministro dei Trasporti spagnolo, Óscar Puente, riferendosi alle centinaia di auto e camion bloccati sulle strade intasate dal fango.
Paiporta – Ci sono anche ancora interi paesi sepolti dal fango, come Paiporta, dove si registrano 40 morti e continua da martedì l'interruzione delle forniture idriche ed elettriche. Una città di circa 25mila abitanti nell'area metropolitana di Valencia. Quaranta degli oltre 100 morti – le squadre di emergenza spagnole hanno recuperato sette corpi senza vita in un garage nel quartiere nel quartiere La Torre, a Valencia – vivevano proprio a Paiporta che viene attraversata dal fiume Poyo. Tra le prime immagini più notevoli del disastro, e circolate molto sui social network, c'è quella di un ponte pedonale a Picanya che viene travolto dalla forza della corrente del fiume.
La storia di Antonio – Il fiume impazzito ha sorpreso Antonio Tarazona, la moglie Lourdes María García e la figlia di pochi mesi Angeline mentre erano in auto proprio a Paiporta. Nel giro di pochi istanti, il mezzo è stato travolto dall'acqua. Antonio ha cercato di scendere e mettersi in salvo insieme alla famiglia, ma è stato trascinato via. E, già da una distanza impossibile da coprire, ha dovuto assistere alla tragedia peggiore. “Lourdes e la bimba sono rimaste nella macchina. Sembrava stabile, ma poi la corrente ha iniziato a portarsela via e l'ultima cosa che ho visto è stato come chiedevano aiuto dal tettuccio”, ha raccontato l'uomo, 59 anni, a El País. Ieri sera, a circa 24 ore dalla scomparsa della moglie e della figlia, gli è stato notificato il ritrovamento dei loro corpi.
Sedavì – “La necessità più urgente è che vengano a recuperare i cadaveri. Ci sono ancora persone rimaste sotto le macchine. È è tutto un disastro indescrivibile” dice Javier, abitante di Sedaví (Valencia), uno dei comuni spagnoli più colpiti dall'alluvione delle scorse ore. “Sarebbe prioritario che non si lascino lì cadaveri in decomposizione”, ha aggiunto l'uomo, un ex militare, parlando a una reporter di Rtve in mezzo a uno scenario di distruzione, con fango nelle strade e auto abbandonate e accatastate l'una sull’altra. “In molti stanno anche chiedendo rifornimenti di cibo, perché i centri commerciali della zona sono stati presi d'assalto nelle ultime ore”, ha aggiunto.
Il Tribunale camera mortuaria – Da ieri al Palazzo di Giustizia di Valencia stanno arrivando diversi corpi delle vittime. In un comunicato, l'autorità giudiziaria valenziana ha spiegato che per ospitare i cadaveri è stato messo a disposizione “un intero piano sotterraneo del parcheggio” della struttura, uno spazio abilitato per agevolare poi lo svolgimento delle autopsie e delle pratiche di identificazione dei corpi. Secondo il canale tv La Sexta, nelle prime ore da quando è stato aperta la camera mortuaria provvisoria sono arrivati “almeno dieci carri funebri”. Nel frattempo, il governo ha inviato nella zona diversi team di medici legali provenienti da altre regioni e alcuni “obitori portatili”. “Ne sono state messe a disposizione circa 50. Purtroppo dall'esperienza del Covid sappiamo che sono importanti”, ha spiegato alla radio Cadena Ser la ministra della Difesa, Margarita Robles, aggiungendo che sono anche messi a disposizione psicologi per assistere sopravvissuti e parenti delle vittime.
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