Anfia: "Da dazi di Trump impatto duro sulla filiera italiana dell'auto. L'export vale 5 miliardi"

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“I dazi sono ingiustificati, dannosi e assolutamente contrari allo spirito di collaborazione che deve esistere tra alleati”, dice Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia, l'associazione nazionale della filiera dell'industria automobilistica.L’impatto di quelli annunciati da Trump sarebbe duro, “una magnitudo grande”, spiega Vavassori. Tra automobili e componentistica l'export Italia-Usa vale circa 5 miliardi di euro, senza contare poi quella parte di componenti che vengono esportate in Germania per la produzione di brand di lusso poi a loro volta esportate negli States.

“L’anno scorso, stati spediti componenti per un 1 miliardo e 225 milioni, ed è su questi che eventualmente dal 3 maggio verranno applicati i dazi del 25%” che comporteranno “un aumento di prezzo corrispondente" oppure "lo tratterrà il destinatario, ma certamente non possono trattenerlo le nostre aziende nei loro conti”, afferma Vavassori. Per quanto riguarda i veicoli, nel 2024 ne sono stati spediti oltreoceano “meno di 30mila, con un valore totale però pari a 3,3 miliardi, sia i tradizionali veicoli del lusso italiano, sia quelli non necessariamente di fascia alta”.

Ulteriori cifre erano state diffuse ieri dal direttore dell'associazione, Gian Marco Giorda. “Esportiamo dall'Italia circa 1,2 miliardi di componenti negli Stati Uniti e ne importiamo 230 milioni, mentre per quanto riguarda i veicoli esportiamo tre volte quelli che importiamo. Speriamo che sia una mossa negoziale e che ci sia spazio per fermare questa manovra. Una vettura potrebbe costare tra 6mila e 10mila dollari in più rispetto al prezzo attuale”, ha spiegato Giorda.

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