Animali e biodiversità, perché anche il 2025 sarà un anno nero. Allevamenti, leggi pro-caccia, guerra a orsi e lupi: le 'battaglie' di Lega e FdI che

https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2024/12/19/LollobrigidaAnimali-1050x551.jpg

Dalle leggi pro-caccia alla guerra agli orsi, perché pure il 2025 sarà un anno nero per animali e biodiversità. Lega e FdI al servizio delle lobby
Spingere sulla caccia Far West, stravolgendo la legge che la disciplina. Mettere il punto finale alla legge contro i maltrattamenti sugli animali, certificando che è stata un’occasione persa. E poi riprovare l’assalto ai cervi in Abruzzo o agli orsi in Trentino, questioni complesse che richiederebbero approcci scientifici ma che vengono risolte col facile ricorso ai fucili. E chissà che a destra non tentino di nuovo di far aprire gli allevamenti-lager in stile Green Hill. La biodiversità e gli animali di ogni ordine e grado – selvatici, d’affezzione, dpa (destinati alla produzione di alimenti) – saranno al centro della politica italiana anche nel 2025. Accanirsi contro di loro, come fatto nell’annus horribilis appena concluso, significa accontentare le lobby di cacciatori, armieri e agricoltori. L’uomo che si è fatto – e si fa – portavoce e strumento di questi interessi è il ministro Francesco Lollobrigida. Vicinissimo alla Coldiretti, è stato il principale oppositore della carne coltivata, e recentemente si è battuto contro il cosiddetto meat sounding, cioè quei prodotti a base vegetale che si presentano sul mercato con nomi “tradizionali”, vietandone l’utilizzo: hamburger e salsicce vegane, bresaola di grano, bistecche di tofu e così via. Ed è anche colui che riceve – il più delle volte attraverso il suo sottosegretario Patrizio La Pietra – le istanze delle associazioni venatorie. Cercando di renderle concrete. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, porta il nome di Maria Cristina Caretta, guarda caso di Fratelli d’Italia, ex presidente della Confederazione delle Associazioni venatorie italiane (Confavi), che nottetempo ha fatto scivolare in manovra un emendamento per liberalizzare la caccia.

“Purtroppo quello appena passato è stato il secondo annus horribilis consecutivo per gli animali, specialmente per i selvatici – commenta il presidente della Lav, Gianluca Felicetti – e il 2025, con buone probabilità, sarà peggiore. Questo perché il governo sta procedendo a tappe per ridurre le tutele degli animali, e per quest’anno mi aspetto ulteriori gravissimi tentativi di peggioramento. Da questo punto di vista, Lollobrigida è il vero ministro dell’Ambiente. Ciò che ci chiediamo è: dov’è il ministro Pichetto Fratin? Perché non interviene?”.

“Il punto più inquietante è il tentativo da parte della maggioranza di cambiare l’approccio culturale degli italiani nei confronti degli animali e della natura – è l’analisi di Domenico Aiello, avvocato e responsabile tutela giuridica della natura per il Wwf e tra i massimi esperti di fauna selvatica – per loro gli animali sono qualcosa unicamente da sfruttare, ed ecco spiegato lo smantellamento progressivo delle tutele. In questo senso il ministro dell’Agricoltura è lo strumento al servizio delle lobby. Non il ministro di tutti, ma il ministro per pochi potenti”.

Da qui in avanti, divisi per capitoli, troverete in sintesi i settori in cui la destra ha cercato e cercherà di colpire natura e animali: caccia, il caso dei cervi in Abruzzo e quello degli orsi in Trentino, battaglia contro il lupo, legge contro i maltrattamenti sugli animali, gestione della Psa e allevamenti intensivi, sperimentazione animale.

L'articolo Animali e biodiversità, perché anche il 2025 sarà un anno nero. Allevamenti, leggi pro-caccia, guerra a orsi e lupi: le ‘battaglie’ di Lega e FdI che piacciono alle lobby proviene da Il Fatto Quotidiano.

img

Top 5 Serie A

×