Calenda a La7: "Giuli? Inadeguato, se si fa le canne lo capisco ma ce lo deve dire". E su Conte: "Non rinnova contratto a Grillo? Fa bene"

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Giuli è inadeguato, non perchè sceglie un capo di gabinetto o no, ma perchè fa una esposizione delle linee programmatiche dicendo cose incomprensibili. È andato alla Buchmesse di Francoforte, che è la più grande fiera europea di libri, a parlare della filosofia solare e della luce che si dissolve nel Mediterraneo. Allora, se si fa le canne, lo capisco. Però ce lo deve dire. Se non si fa le canne, c’è un grossissimo problema di quello che dice e di come gli scappa fuori”. È il caustico commento del leader di Azione Carlo Calenda, ospite de L’aria che tira (La7), sul caso delle dimissioni di Francesco Spano, il capo gabinetto del ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

E aggiunge: “Un ministro non può stare in una sede dove rappresenta un settore che dà lavoro a 850mila persone in Italia e fare una figura ignobile come quella che ha fatto alla Buchmesse. Dopodiché a me, di Spano o non Spano, di Fratelli d’Italia, di Arianna Meloni, del cugino di Arianna, non me ne frega niente. Quello che mi frega che ci lavora tanta gente, e pure mal pagata, perché non usiamo la cultura per fare quello che dovremmo fare, e cioè costruire la seconda grande linea di business dell’Italia insieme alla Manifattura. Quello che facciamo è stare qui a commentare Giuli che dice cose incomprensibili con la povera interprete che chissà come ha tradotto quella roba là”.
Calenda ribadisce: “Qui il tema è che non hanno classe dirigente. E sapete perché non ce l’hanno? Perché gli elettori non votano sulla base della classe dirigente ma sulla base degli influencer. È poco politico? Colpa vostra”.

Il senatore di Azione commenta anche il mancato rinnovo del compenso da 300mila euro all’anno a Beppe Grillo, così come annunciato dal presidente del M5s Giuseppe Conte nel nuovo libro di Bruno Vespa ‘Hitler e Mussolini – L’idillio fatale che sconvolse il mondo (e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa)’ in uscita il 30 ottobre.
Mi pare uno dei pochi casi in cui sono d’accordo con Conte – ironizza Calenda – Prendere Grillo come consulente di comunicazione per Azione? Beh, per un periodo lui ha funzionato e visti i sondaggi di Azione, potrebbe pure andare bene. Ma 300mila euro sono tanti. La verità è che una consulenza di Grillo è utile per fare tutto il contrario di quello che dice“.

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