Calogero Pisano e le collaboratrici non pagate, il deputato salda quanto dovuto a una delle due lavoratrici

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È membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia. Eppure il deputato agrigentino Calogero Pisano ha aspettato molti mesi prima di pagare quanto dovuto a una delle sue due ex collaboratrici che hanno raccontato di non aver ricevuto i compensi previsti. Pisano era stato condannato dal Tribunale del Lavoro di Palermo al pagamento delle mensilità dovute a una lavoratrice. Ma finora il politico aveva versato solo un terzo della somma, precisando di non dovere altro con una lettera del suo legale.

Nel frattempo deve averci ripensato: lo scorso 26 marzo, dopo che si è diffusa la notizia della denuncia, ha pagato anche la parte restante. Il giorno prima infatti Ismaele La Vardera, ex inviato delle Iene e ora deputato all’Assemblea siciliana, aveva raccolto le accuse delle due donne dando loro voce in un video sui propri canali social: le due ex assistenti raccontavano di non essere state pagate per il loro lavoro e per questo motivo si erano rivolte al Tribunale che aveva emesso un'ingiunzione di pagamento rivolta alla Camera dei deputati.

Lo scorso 6 marzo Pisano aveva versato solo tremila dei novemila euro complessivi dovuti per il 2023 a una delle due donne: i restanti seimila sono arrivati solo a scandalo scoppiato. “Confermo di aver definito e chiuso, con pagamento già effettuato, la vicenda”, dice Pisano a ilfattoquotidiano.it. “Preciso che il rapporto fra i nostri avvocati per definire la controversia era già iniziato nel mese di febbraio. Alla luce delle trattative in corso tra i Legali, ho versato in data 12/02/25 un acconto di euro 3000,00 su un totale di 9.640,00, cioè ben prima della pubblicazione del video dell’on. La Vardera, in attesa che gli avvocati definissero tutti i termini transattivi per il saldo, sui quali vi erano da concordare alcuni dettagli. Ciò esclude a priori che vi sia alcuna connessione fra le uscite mediatiche, la controversia e i tempi di chiusura della vicenda, che era già in chiusura”, sostiene ancora il parlarmentare.

Pisano, però, deve ancora saldare i conti l’altra assistente parlamentare: finora ha ricevuto solo un bonifico da 800 euro per una presunta "consulenza artistica", nonostante, in base al suo contratto di lavoro, le fossero affidate "in virtù delle sue competenze nella comunicazione, le seguenti attività in favore del deputato: collaborazione nell'elaborazione e nella redazione degli atti parlamentari tipici relativi all'attività legislativa, alle funzioni di indirizzo e controllo; analisi e monitoraggio dell'attività inerente ai lavori dell'assemblea e delle commissioni parlamentari; attività di studio di atti e provvedimenti nonché redazione di pareri giuridici, qualsiasi altro atto e attività connessa allo svolgimento del mandato parlamentare che richieda assistenza tecnico-legislativa". La donna sostiene di avere un credito complessivo di 8mila euro. “Il mio avvocato è in contatto con la controparte per la definizione, che ritengo si avrà entro la settimana”, spiega ancora Pisano.

Entrambe le donne hanno inoltre accusato il parlamentare di aver rivolto loro avance sessuali. Contestazione quest’ultima che il deputato ha negato. Nel video di La Vardera, però, Pisano aveva confermato la storia degli stipendi non pagati: "Avendo avuto problemi di salute ed economici, ma pagherò quanto dovuto”, ha assicurato. Pisano, storico esponente di Fratelli d’Italia ad Agrigento, è stato sospeso dal partito durante la campagna elettorale per le Politiche 2022 a causa di alcuni suoi vecchi elogi sui social ad Adolf Hitler, definito, tra l’altro “un grande statista di settant’anni fa”. Eletto comunque nel collegio uninominale, si è iscritto al gruppo parlamentare di Noi Moderati, ma di recente si sono accavallate le voci di un suo rientro in FdI. Dopo le denunce pubblicate da La Vardera, peraltro, da parte dei meloniani agrigentini erano fioccati i messaggi di vicinanza, a partire da quello dell’assessore comunale Costantino Ciulla: "Esprimo la mia più ferma solidarietà all'amico Lillo Pisano, oggi oggetto di un attacco mediatico costruito con accuse gravi e infamanti, che appaiono chiaramente finalizzate a colpire violentemente la sua persona. Con Lillo Pisano abbiamo fondato, anche ad Agrigento, Fratelli d'Italia, in tempi in cui il nostro consenso era a cifre decimali e serviva coraggio, determinazione e fede nei nostri valori per portare avanti un progetto politico (già allora ci denigravano)". Il coordinamento del partito del comune di Naro, invece, aveva liquidato le denunce delle ex collaboratrici definendole "una manovra politica per attaccare Pisano" e attaccando anche La Vardera, “che si presenta ancora una volta come il protagonista assoluto di una vicenda che non lo riguarda".

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