Codice della Strada, lo spauracchio del tasso alcolemico. Come misurarlo prima di guidare

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Con un calo di incidenti oltre il 20% nel periodo di Capodanno tra il 2023 e il 2024, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha osservato che la stretta del Codice della Strada anche sul consumo di alcolici ha contribuito a "salvare vite". Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori della polizia stradale, ha invece evidenziato che nel computo mancano i rilievi dei vigili urbani che incidono per due terzi del totale. In ogni caso, con il giro di vite è bene fare ancora più attenzione alle condizioni in cui ci si mette al volante perché le sanzioni sono state inasprite e includono l’arresto fino a 12 mesi, anche senza aver provocato incidenti.

Piuttosto comprensivo con parlamentari e amministratori ai quali ha concesso l’eliminazione del reato di "abuso d’ufficio", il Governo ha deciso di non esserlo con gli utenti della strada. Del resto l’Italia ha mancato gli obiettivi sulla riduzione dei morti: nel 2023 sono stati più di 3.000 su un totale europeo di 40.000 e di 1,3 milioni a livello planetario.

Con la modifica dell’articolo 187 è scattata una ulteriore restrizione: "Saranno più semplici gli accertamenti per l'assunzione di droghe – ha informato il Ministero – basta la positività al test per essere sanzionati". La sanzione non scatta più in caso di guida "in stato di alterazione psico-fisica", bensì per chiunque guidi "dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope" (tra le altre cose multa da 1.500 a 6.000 euro e arresto da sei mesi a un anno). "I pazienti in terapia con farmaci che potrebbero essere rilevati al momento del controllo, dovranno, come ora, attenersi alle indicazioni mediche prima di mettersi al volante", insiste il Ministero sul controverso giro di vite.

I limiti sul tasso alcolico sono rimasti invariati e per i neo patentati, almeno per i primi 3 anni, e per i conducenti professionali sono sempre pari a 0. Nei locali pubblici aperti oltre la mezzanotte è obbligatoria la presenza di etilometri e il costo dei test può variare a seconda degli esercizi, anche se il suggerimento ai titolari è quello di addebitare la somma di un euro ai clienti. Sul mercato è abbondante l’offerta di dispositivi portatili, più o meno professionali, anche a partire da cifre molto basse. Oin rete ci sono attualmente offerte con sconti significativi e prezzi a partire da una manciata di euro. Il cosiddetto alcolock – il meccanismo che blocca l’accensione dell’auto nel caso chi si mette al volante abbia valori oltre il consentito – in Italia è per il momento obbligatorio solo per i recidivi della guida in stato di ebbrezza. Per gli altri, malgrado esista una norma europea, nel Belpaese non c’è ancora un regolamento. Significa che per la prevenzione vera c’è da attendere.

Le verifiche hanno ampiamente accertato che bere (sempre moderatamente) a stomaco pieno non mette a rischio la patente: una birra da 0,33 litri di gradazione normale (5 gradi) vale attorno a 0,15 di alcolemia, un calice di vino da 0,125 litri da 12 gradi comporta un valore di 0,14 e perfino uno shot di superalcolici (0,05 litri) si attesta a 0,16, almeno per un uomo di peso medio (75 kg). Per le donne i valori sono leggermente superiori, ma sempre ampiamente sotto il limite di 0,5 oltre il quale scattano le prime sanzioni.

Con un tasso alcolemico compreso fra 0,51 e 0,8 scattano un’ammenda tra 532 e 2.127 euro, la sospensione della patente da 3 a 6 mesi e la decurtazione di 10 punti. Se l’alcolemia è tra 0,81 e 1,5 non si tratta più di una semplice sanzione amministrativa, ma scattano la denuncia penale, una multa tra 800 e 3.200 euro (un terzo in più se si viene pizzicati fra le 22 e le 7), l’arresto fino a 6 mesi, la sospensione della licenza di guida da 6 mesi a un anno e 10 punti in meno sulla patente. Oltre il valore di 1,5, l’ammenda oscilla fra i 1.500 e i 6.000 euro (il doppio in caso di incidente), l’arresto è sempre fra 6 e 12 mesi, la sospensione della patente può arrivare a due anni e l’accertamento si configura sempre come reato penale. Scatta anche la confisca del veicolo: la revoca è prevista in caso di recidiva nell’arco di due anni.

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