Come giocherà il Milan di Conceicao? Possibile modulo e titolari, le novità rispetto a Fonseca

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Il Milan continua a parlare portoghese, ma dà il benservito a Paulo Fonseca al giro di boa e si affida a Sergio Conceicao. L’avventura dell’ex tecnico della Roma tra le altre si chiude dopo diciotto giornate in cui la parola chiave è stata la discontinuità: troppi scivoloni dopo grandi partite, e la vittoria nel derby che mancava da una vita e quella strepitosa contro il Real Madrid si sono rivelati episodi isolati incastonati in una serie di delusioni. Ma al di là dei risultati, 27 punti in 18 partite in Serie A, ma 12 in 6 di Champions League con il pass per gli ottavi alla portata, e in più la qualificazione comoda ai quarti di Coppa Italia, a far propendere RedBird per l’esonero dell’allenatore è stato il rapporto burrascoso con la piazza e con alcuni giocatori.

Non c’era la serenità giusta per proseguire e se i problemi di gestione dello spogliatoio vengono affiancati a risultati comunque modesti nel complesso, diventa naturale assistere al cambio di guida tecnica ancor prima di fine anno. Fonseca mangia il panettone, insomma, ma l’anno nuovo il Milan lo festeggia con un nuovo allenatore, ma sempre lusitano, vale a dire Sergio Conceicao, chiamato a ribaltare una stagione anonima del Diavolo.

Ma come giocherà il nuovo Milan dell’ex allenatore del Porto? Difficile dirlo. Questo perché come lo stesso Fonseca, anche Conceicao non è un tecnico particolarmente ancorato a un modulo e a una sola interpretazione del gioco, ma molto duttile e pronto a cambiare in corsa in base al materiale a disposizione e alle avversarie. E in ogni caso, c’è pochissimo tempo da perdere e ancora meno per impartire chissà quali istruzioni ai suoi, perché il 3 gennaio c’è già l’esordio contro la Juventus, ironia della sorte squadra del figlio Francisco, e l’esordio va preparato fin da subito: è per questo che l’allenatore lusitano, dopo aver incontrato Ibrahimovic, Furlani e Moncada a Milanello, ha inevitabilmente diretto il primo allenamento oggi pomeriggio.

Sergio Conceicao (Foto Елена Рыбакова CC BY-SA 3.0)

LA CARRIERA DI CONCEICAO

Già ammirato da giocatore in Serie A con Lazio, Parma e Inter, Conceicao ha poi allenato il Porto per sei stagioni prima di dimettersi a giugno. Il cinquantenne di Coimbra, già decisamente esperto, nei suoi quasi sette anni sulla panchina del Porto ha vinto per tre volte il campionato portoghese, e nel palmares ci sono anche quattro Coppe del Portogallo e tre Supercoppe, oltre a una Coppa di Lega. A sorpresa, in Champions League, ha eliminato la Juventus negli ottavi di finale di qualche anno fa, ma in Europa ha solitamente faticato e non rispettato le aspettative della sua dirigenza.

Con il nuovo presidente, André Villas-Boas, sono iniziate fin da subito le frizioni e nonostante il rinnovo fino al 2028 sancito ad aprile, Conceicao e l’ex allenatore del Chelsea e ora numero uno dei Dragoes hanno tagliato i ponti e sono arrivate le inevitabili dimissioni del tecnico adesso al Milan dopo alcuni mesi passati ad aggiornarsi e a ricaricare le batterie.

COME GIOCA CONCEICAO: MODULO PREFERITO E STILE DI GIOCO

Una delle caratteristiche principali di Sergio Conceicao è la duttilità. Non è infatti focalizzato, solitamente, su un modulo ben preciso, anche se solitamente schiera le proprie formazioni con il 4-4-2 e con il 4-2-3-1, due moduli già esplorati da Fonseca e che sono decisamente ben disegnati sulla rosa del Milan, ovviamente su quella al completo. Però potrebbe cambiare l’atteggiamento: meno possesso palla e più ripartenze, verticalità e continua ricerca dell’uno contro uno sulle corsie esterne potrebbero essere le chiavi per provare a rendere migliore questo Milan.

E dietro sarà inevitabile serrare i ranghi, probabilmente Tomori tornerà a essere centrale nel progetto e non si rinuncerà immotivamente a Theo Hernandez, mentre in mezzo al campo Reijnders sarà valorizzato, anche in virtù degli infortuni, potendo fungere da trequartista. Sul mercato di gennaio potrebbe arrivare un attaccante, perché Morata e Abraham non bastano se si sceglierà con continuità la doppia punta. La fluidità e la capacità di cambiare in corsa, sia di partita in partita, che all’interno dello stesso match, potrebbe persino portare a una difesa a tre qualora dovesse rivelarsi necessario.

Sergio Conceicao, Porto – Foto Antonio Fraioli

QUANTI GIOCATORI LANCIATI DA CONCEICAO

Conceicao è inoltre un ottimo scopritore di talenti e lo dice il suo recente passato. Ha lanciato Eder Militao, poi venduto a Real Madrid per una cifra vicina ai 50 milioni di euro, oppure Luis Diaz, poi passato al Liverpool, mentre chi non è stato venduto ed è rimasto a Oporto, come Otavio per esempio, è diventato un giocatore di assoluto livello. Merito del lavoro di Conceicao, che è stato capace di adattare i propri giocatori alle sue idee e di cucire sui propri interpreti il modulo giusto e l’atteggiamento più adatto stagione dopo stagione, senza mai peraltro pretendere la luna in sede di mercato.

Arrivando in corsa, però, dovrà per forza di cose essere chiaro con la dirigenza: per riconquistare l’affetto dei tifosi servono anche i colpi, mentre con i risultati si potranno riconquistare le posizioni che servono in classifica per giocare in Champions anche l’anno prossimo.

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