Consiglio dei ministri, via libera al decreto con la stretta sulla cybersecurity: la riunione dura 15 minuti. Salvini assente, "motivi familiari"

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È durato appena un quarto d’ora il Consiglio dei ministri convocato per venerdì. Nel corso della seduta-lampo, iniziata con oltre un’ora di ritardo, è stato approvato il decreto legge sulla giustizia che contiene un inasprimento della disciplina sui reati in materia di cybersicurezza. Dal provvedimento è stata cancellata dopo le polemiche la nuova norma-bavaglio per i magistrati, che puntava a punire le toghe per i loro interventi in pubblico, impedendogli di occuparsi di qualsiasi caso attinente ai temi di cui parlano.

Il decreto compariva già al primo punto dell’ordine del giorno del Cdm di lunedì, ma era stato fatto slittare su richiesta di Forza Italia, contraria all'attribuzione alla Dna, la Procura nazionale antimafia, del potere d'impulso e coordinamento delle indagini sul nuovo reato di estorsione informatica, introdotto dal decreto sulla cybersicurezza convertito in legge a giugno.

Alla riunione non ha preso parte il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: a quanto si apprende, il leader della Lega è dovuto rientrare a Milano per motivi familiari. Quello di venerdì è stato l’ultimo Cdm a cui ha partecipato Raffaele Fitto, ministro FdI per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, che a breve si dimetterà per assumere l'incarico di commissario Ue alla Coesione e alle Riforme.

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