
Conte e Schlein replicano agli attacchi di Meloni e Calenda: "Insulti dal partito trasversale delle armi? Una medaglia"

03/29/2025 11:10 AM
Una medaglia. È così che Giuseppe Conte definisce gli attacchi ricevuti da Giorgia Meloni e Carlo Calenda al congresso di Azione. Critiche arrivate anche a Elly Schlein, che a sua volta replica alla premier. “Oggi mal di stomaco alle stelle per il partito trasversale delle armi a oltranza: insulti e attacchi a raffica per il sottoscritto e il M5S da Meloni, Crosetto, Calenda. Continuate pure, sono medaglie. Non sopportano un M5S che cresce nonostante il fango a reti e giornali unificati, che va in piazza, che è libero di dire la sua senza lobby a cui rispondere”, scrive sui social il leader del M5s. “Fa tenerezza Meloni che, dopo aver sottoscritto al Consiglio europeo l'Europa del Riarmo ed essersi battuta per spendere montagne di soldi per le armi (fino a 35 miliardi) fuori dai vincoli, ora punta il dito verso me che le spese della Difesa le ho adeguate nell'ordine di 1 miliardo l'anno mentre portavo oltre 200 miliardi in Italia per sanità, asili nido, imprese e lavoro. Che faccia tosta!”, aggiunge Conte.
L’ex premier poi replica anche a Crosetto, pure lui ospite del congresso di Azione. “L'Italia ha consentito a persone che in altri Paesi continuerebbero a fare gli avvocati di sesta fila in qualche studio minore di arrivare a governare il Paese", ha detto il ministro della Difesa. “Crosetto, poi, quando si tratta di armi, perde il finto aplomb e si prodiga in insulti personali: per lui non eravamo degni di governare. Vuoi mettere i Fratelli d'Italia con condanne al ministero della Giustizia, la Ministra alle prese con una truffa allo Stato o un Ministro della Difesa che fino al giorno prima della nomina era il rappresentante ufficiale delle industrie delle armi? Questi sì che sono titoli!”, dice Conte. “Infine Calenda, che si finge liberale a giorni alterni: per lui il M5S andrebbe cancellato. Che cultura politica è mai questa? Immaginatelo al governo intento a ‘cancellare’ il M5S e i cittadini che la pensano come noi. Rispetto per chi è contrario al riarmo, Carlo, anche se hai l'elmetto da 3 anni. Siamo scomodi si sa, ma andremo dritti per la nostra strada. Fatevene tutti una ragione. Il 5 aprile tutti in piazza contro la follia del riarmo. Fermiamoli”, conclude il leader del M5s.
Secondo Schlein, invece, il “governo che non ha altri argomenti sulla politica estera se non attaccare l'opposizione è un governo improvvisato“. Per la segretaria del Pd “da settimane è in stato confusionale, con i litigi quotidiani tra Tajani e Salvini, senza un profilo chiaro sulle scelte di politica europea e internazionale. Non riescono a dire una parola a favore di una difesa comune europea, ma nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto. Sono uniti solo nell'abbassare la testa di fronte agli attacchi e ai dazi di Trump all'Ue. Con Meloni che minimizza e invita alla calma e Tajani che invita a importare di più dagli Usa”. E ancora, aggiunge Schlein, “la cosa più assurda è che Meloni sostenga che non ci siano alternative tra essere talmente asserviti a Trump da non riuscire nemmeno a criticarlo e rompere l'alleanza uscendo pure dalla Nato. L'alternativa c’è eccome: è fare un salto in avanti nell'integrazione e nell'autonomia strategica europea, superando l'unanimità, reagendo insieme ai dazi, facendo un grande piano di investimenti comuni per l'industria, il sociale e le transizioni, e costruendo una vera difesa comune. Ma capisco che per motivi ideologici faccia fatica a dirlo, come lo spiega a Orban? Così le contraddizioni dei nazionalisti le pagheranno le imprese, i lavoratori e le famiglie del nostro paese. Così, per non riuscire nemmeno a dire a Trump che sbaglia, Meloni relega l’Italia al margine in Europa”.
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