Contraccolpi sui mercati contenuti dopo la riduzione del voto sulla Francia deciso da Moody's

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Obbligazioni ed azioni francesi risentono oggi del declassamento deciso dall’agenzia di rating statunitense Moody’s. Il voto sull’affidabilità della Francia come debitore è sceso da A2 ad Aa3 con un outlook (la previsione per il prossimo futuro) che è passata da stabile a negativo. La decisione, ha spiegato l’agenzia, dipende dai numeri delle finanze pubbliche che mostrano un indebolimento. Due settimane fa l’altra agenzia statunitense Standard&Poor’s aveva invece confermato la sua valutazione AA-/A-1+. Venerdì scorso il presidente Emmanuel Macron ha nominato Francois Bayrou quarto premier del paese nel giro di un anno. Eredita un’Assemblea nazionale profondamente divisa che ha ripetutamente fallito nel concordare sulle riforme fiscali.

Un titolo di Stato decennale francese rende oggi il 3,02% contro il 2,91% della Spagna. Tassi italiani (3,38%) non sono più lontanissimi e il differenziale con quelli tedeschi si è allargato fino a 79 punti. La borsa di Parigi è la più debole in Europa, in calo dello 0,9% e zavorrata dai titoli finanziari. Banche e assicurazioni hanno in portafoglio ingenti quantità di titoli di Stato francese. Tutto va comunque ricondotto alle corrette dimensioni. Non è alle viste alcuna crisi del debito francese e il paese rimane un investimento più sicuro, come confermato dalla stessa valutazione di Moody’s, seppur rivista.

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