
Edoardo Bove commuove l'Ariston: "Mi sono svegliato in ospedale senza ricordare nulla, ho capito quanto la linea tra la vita e la morte sia sottile"

16/02/2025 00:26
Tra gli ospiti di stasera (sabato 15 febbraio) al Festival di Sanremo c’è anche Edoardo Bove, il giovane calciatore che lo scorso 1° dicembre ha avuto un malore in campo. Una dramma che gli ha stravolto la vita: dopo l'intervento al cuore, a Bove è stato impiantato un defibrillatore cardiaco sottocutaneo removibile e per ora ha dovuto lasciare il calcio giocato. A parlarne, in diretta, è stato lo stesso calciatore. “Ti ho chiesto di venire per raccontare come stai vivendo tutto questo a 22 anni. Ci hai tenuto con il fiato sospeso”, esordisce Carlo Conti.
E Bove inizia a spiegare: “Per me è un onore essere qui. Sto vivendo questa esperienza in un modo particolare, ho alti e bassi. Per me il calcio è la mia forma di espressione e senza non mi sento lo stesso, sento che manca qualcosa”. Quindi continua: “Credo sia come per un cantante con la voce, può essere paragonato a una persona che perde un grande amore o comunque che ha una grande perdita. È difficile, ora mi sento incompleto e vuoto. So che ci vuole tempo e tanto coraggio; mi sto facendo aiutare anche per iniziare un percorso di analisi su me stesso per rivivere certe emozioni che ho provato. È un percorso che mi fa soffrire ma so che servirà per il futuro perché così non mi porta un determinato tipo di problemi. Voglio ringraziare tutti voi per il grande affetto”.
Conti gli fa notare che tutta l’Italia si è preoccupata per lui. Bove ringrazia nuovamente e afferma: “Questo affetto mi è arrivato in modo particolare perché è arrivato al di là dei colori e delle bandiere; mi ha emozionato molto. Mi ha fatto capire realmente la gravità della situazione perché io inizialmente non mi sono reso conto. Mi sono svegliato in ospedale senza ricordare nulla e solo guardando la reazione dei miei familiari e dei miei amici… anche gli sconosciuti mi chiedono come sto, come se fossero sollevate di vedermi. Questo mi ha fatto capire quanto realmente ci sia stata una paura di perdermi. Mi ritengo realmente fortunato perché per come sono andate le cose… io in 13 minuti ero già in ospedale però purtroppo mi sono arrivate tante testimonianze in questi giorni di gente che hanno perso i cari e familiari per episodi simili al mio perché non c'è stata una prontezza nel soccorso”.
“Volevo anche sottolineare quanto nel mio caso sia stato importante l'intervento di primo soccorso, è il motivo principale per il quale io sono qui oggi. Il mio episodio mi ha fatto capire quanto la linea tra la vita e la morte sia sottile e quanto noi dipendiamo da chi ci è accanto – le parole di Bove -, anche persone estranee. Nel momento in cui c'è più informazione sul primo soccorso siamo anche tutti più al sicuro. […] Sono davvero grato che a me sia accaduto tutto questo in modo perfetto ma allo stesso tempo vorrei stare vicino a quelle persone che hanno perso dei cari proprio per questo motivo. Ti volevo dire anche che io nell'affrontare tutto questo non mi sono mai sentito solo e la vostra vicinanza mi ha aiutato ad affrontare questo episodio. Purtroppo non tutti hanno questo stesso supporto e quindi vorrei mandare un pensiero anche a tutti coloro che non hanno questo supporto, questo secondo me è molto importante”. Conti lo ringrazia e conclude: “Ti auguriamo ogni bene”.
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