Elisabetta Belloni lascia la guida dei servizi segreti: via dal 15 gennaio. "Sarà funzionaria in Ue con von der Leyen": lei smentisce
Ieri alle 04:06 AM
Il suo mandato stava ormai per concludersi, la scadenza era fissata a maggio, ma secondo quanto scrive Repubblica Elisabetta Belloni ha manifestato la volontà di lasciare il prima possibile la guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) che coordina le attività dei servizi segreti interni e all’estero. Una notizia, si apprende, maturata nel corso delle vacanze natalizie, in concomitanza con la fine dell’altro importante incarico affidato alla diplomatica: quello di sherpa della presidenza italiana del G7. Nessuna pausa, però, nel suo futuro ci sarebbe già un incarico tecnico di alto livello al fianco di Ursula von der Leyen. La conferma, almeno parziale, arriva direttamente da Belloni, raggiunta dal Corriere della Sera: “Ho maturato questa decisione da tempo ma non ho altri incarichi. Al momento non c'è nulla, lascio e basta. Abbandono il posto di direttore del Dis il 15 gennaio”.
Secondo quanto scrive il quotidiano, non sono chiari ancora i motivi della scelta che sarebbe stata comunicata agli amici più stretti già in dicembre e, intorno a Natale, anche alla presidente del Consiglio e al sottosegretario Alfredo Mantovano nel corso di una riunione riservata. Il rapporto con la premier è sempre stato di reciproca stima, senza particolari scossoni, tanto che il suo incarico era stato anche prorogato di un anno. Meno fluido quello con Mantovano, ma di notizie relative a un possibile addio anticipato di Belloni dall’incarico alla guida dei servizi ne sono circolate molte negli anni. Già nel 2022, quando era in ballo l’elezione del capo dello Stato, sul nome di Belloni hanno puntato diversi partiti, dopo l’uscita di scena dalla corsa di Mario Draghi. L’arrivo al Quirinale non fu possibile per l’opposizione di una parte del Pd e di Italia Viva.
Di un suo approdo a Bruxelles si era parlato anche recentemente. Era il suo il nome femminile in alternativa a quello di Raffaele Fitto per ricoprire l’incarico di commissario europeo nella nuova squadra von der Leyen. Certo, il suo profilo puramente diplomatico restringeva eccessivamente gli ambiti nei quali avrebbe potuto operare, ma nel caso in cui fosse venuta meno la candidatura del politico di Maglie, sarebbe stata lei la prima alternativa. Una volta appurato che, invece, sarebbe stato il pugliese a entarre in Europa, sempre lei era stata indicata come possibile sostituta come ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr. ma anche in questo caso il posto è stato poi affidato al meloniano Tommaso Foti.
Sembra adesso arrivato anche per lei il momento di varcare le porte dei palazzi europei e, di conseguenza, si apre anche la corsa alla successione. Con Meloni e Mantovano hanno deciso di posticipare l'annuncio dell’addio a dopo le vacanze, così da avere più tempo per individuare il sostituto. Si sa ancora poco di chi potrebbe prendere il suo posto, ma secondo Repubblica uno dei nomi in lizza è quello di Bruno Valensise, già vice al Dis e oggi direttore dell'Aisi. Un'opzione che aprirebbe un tema di successione al vertice dei servizi interni.
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