FQChart – Dopo le Regionali, i sondaggi ridanno il Pd sopra il 20%. Per M5s si apre un periodo di passione
Oggi alle 10:07 AM
FQChart è la media aritmetica settimanale dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in esclusiva per Il Fatto Quotidiano. Concorrono alla media tutti i sondaggi pubblicati dai maggiori istituti demoscopici nella settimana appena conclusa.
Settimana dal 18/11 al 24/11/2024
A una settimana dall’esito delle ultime elezioni regionali in Umbria ed Emilia Romagna, i sondaggi sulle intenzioni di voto per le Politiche non sembrano registrare variazioni di rilievo. Acquisito che il confronto (e il conseguente passaggio di dati percentuali) tra elezioni di tipo diverso è sbagliato per motivi di territorialità e consistenza del corpo elettorale, rimane l’incognita sulla veridicità delle rilevazioni settimanali. Come già segnalato in passato, spesso gli istituti preferiscono spalmare dati su risultati precedenti e registrare piccole variazioni. Talvolta si preferisce non turbare gli equilibri o deludere le aspettative del committente.
In quest’ottica va prestata attenzione al dato medio settimanale del Partito Democratico, 23%, decisamente più basso dei recenti risultati ottenuti nelle ultime tre regioni in cui si è votato (oltre il 40% in ER, oltre il 30% in Umbria, 28,5% in Liguria, tutti in presenza di altre liste civiche di centrosinistra).
Come insegna il recente exploit di FdI (primo partito italiano col 28,8%) è dai territori che partono certe rincorse e segnali. D’altra parte, nel caso dei Dem, non si può neppure supporre che in altre regioni raggiungano percentuali così basse da far crollare il valore medio nazionale.
Uguale e contrario il discorso per il Movimento 5 Stelle che, nonostante i pessimi risultati nelle regioni, regge a livello nazionale sopra il dato delle ultime Europee (11,3%). Per il partito di Giuseppe Conte si apre l’ennesimo periodo di “passione” e di speranze dopo il risultato di ieri che ha certificato l’eliminazione della figura del garante Grillo.
Rimane ottima la performance di Forza Italia, il partito che non muore mai, al 9,7%, indicato pressoché unanimemente sopra la Lega che a sua volta si difende bene con l’8,8%, anche se “il capitano Salvini” ormai è un lontano ricordo. Buona la percentuale di AVS-Alleanza Verdi Sinistra: con il loro 6,6% Fratoianni e Bonelli portano un'eventuale coalizione col Pd e il M5S a sfiorare il 41%. Non abbastanza per vincere le elezioni ma sufficiente per essere competitivi con il destra-centro e a sottrarre collegi uninominali previsti dal Rosatellum all'attuale maggioranza.
Poco rilevanti, e in evidente difficoltà, le altre forze centriste da Azione a +Europa, passando per Italia Viva.
Fonte: Quorum, Swg, Tecnè, Emg, Ixé
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