
George Simion è il candidato per l'ultradestra in Romania: l'obiettivo di riempire il vuoto lasciato da Georgescu

Ieri alle 09:32 AM
George Simion, leader dell’Alleanza per l'Unione dei Romeni (Aur), Ana Maria Gavrila, numero uno del POT (Partito dei giovani), e Diana Sosoaca, volto di SOS, il terzo partito di estrema destra della Romania. Tutti a depositare la candidatura per le presidenziali del prossimo 4 maggio, dopo l'esclusione del filorusso Calin Georgescu dalla corsa, di cui aveva vinto a sorpresa il primo turno lo scorso 24 novembre, esito poi annullato dalla Corte costituzionale a soli due giorni dal ballottaggio dell'8 dicembre. E se Sosoaca è stata già bocciata dalla Commissione elettorale centrale, la stessa ha approvato quella di Simion, leader del partito di estrema destra più popolare del paese. Il suo sarà il nome su cui confluiranno tutte le destre sovraniste, come ha già dichiarato anche Gavrila, che lo sosterrà.
Simion, che aveva bollato l’esclusione di Georgescu come “un attacco contro la democrazia e le libertà”, è una figura di spicco dell'estrema destra rumena, fondatore di una associazione irredentista che sogna l’unificazione di Romania e Moldavia. Proverà a riempire il vuoto lasciato da Georgescu: toccherà a lui mantenere la coesione e l'entusiasmo dell'elettorato ultranazionalista, magari anche facendo tesoro del diffuso sentimento di delusione e rabbia coinvolgendo gli elettori indecisi a danno dei partiti tradizionali. Le presidenziali si terranno il 4 maggio e l'eventuale ballottaggio il 18. L’Ufficio elettorale centrale ha approvato le candidature di Simion e della progressista Elena Lasconi.
E mentre veniva ufficializzata la candidatura di Simion, a Bucarest oltre diecimila persone, secondo i dati delle forze dell'ordine, hanno partecipato in serata a una manifestazione pro-Europa. Radunati nella centrale piazza Victoriei della capitale, i manifestanti hanno scandito cori a favore della Ue e contro l'estremismo di destra e le forze anti-atlantiche. Manifestazioni analoghe denominate ‘Euro-Manifest' si sono svolte oggi anche nelle altre principali città della Romania.
L’analisi– Secondo la direttrice del centro studi romeno Global Focus Center, Oana Popescu-Zamfir, Simion rischia però di alienare gli elettori meno radicali e più semplicemente anti-establishment: Georgescu stava intercettando un voto di protesta, dovuto all'insoddisfazione di molti romeni nei confronti delle istituzioni e della classe politica incapace di generare dei candidati attraenti, che poi è il problema alla radice, sostiene l'esperta. Nel breve periodo il fronte liberale e pro-europeo potrebbe trarre giovamento dall'esclusione di Georgescu, continua, riportando a sé gli elettori che hanno preso le distanze dal suo estremismo. Ma sul lungo periodo tutto dipenderà dall'approccio delle istituzioni. “Un'indagine approfondita deve chiarire l'estensione dell'interferenza russa e permettere al Paese di prevenire scenari del genere in futuro – ha spiegato Popescu-Zamfir -. Il rischio è che le autorità si limitino a tirare un sospiro di sollievo e non affrontino i problemi strutturali che hanno contribuito alla creazione del fenomeno Georgescu, avverte.
Il contesto politico– Georgescu, politico ultranazionalista su posizioni filorusse, xenofobe e razziste aveva vinto a sorpresa il primo turno delle presidenziali nel novembre 2024. Tale risultato clamoroso tuttavia era stato annullato dalla Corte Costituzionale a causa di presunte interferenzerusse nella campagna elettorale, inclusa la manipolazione dei social media e finanziamenti illeciti. In vista delle nuove elezioni indette per il 4 maggio prossimo, la commissione elettorale nei giorni scorsi aveva respinto la rinnovata candidatura di Georgescu, citando irregolarità nella documentazione presentata e le indagini penali in corso a suo carico, comprese quelle di attacco all'ordine costituzionale e creazione di una organizzazione fascista e razzista. Georgescu ha impugnato tale decisione, ma l'Alta Corte ha confermato l’esclusione, ritenendo valide le motivazioni della commissione elettorale.
L'esclusione di Georgescu aveva provocato immediate e violente reazioni da parte dei suoi sostenitori. A Bucarest, migliaia di manifestanti si erano radunati davanti alla sede della commissione, esprimendo il loro dissenso con lanci di oggetti contundenti e atti vandalici contro edificipubblici. Si erano registrati scontri con le forze dell'ordine con il ferimento di diversi agenti di polizia, alcuni dei quali ancora ricoverati in ospedale. E numerosi manifestanti coinvolti nei disordini erano stati arrestati.
La Russia ha espresso il proprio sostegno a Georgescu, definendo la sua esclusione una violazione delle norme democratiche e mettendo in dubbio la legittimità delle future elezioni senza la sua partecipazione. Lo stesso in pratica hanno fatto anche gli Stati Uniti, dove Georgescu gode dell'appoggio di Elon Musk e del vice-presidente JD Vance. All'interno del Paese, le tensioni rimangono elevate, con la possibilità di ulteriori proteste e instabilitàpolitica. Si prospettano due mesi di grande agitazione sociale ed una campagna elettorale infuocata.
L'articolo George Simion è il candidato per l’ultradestra in Romania: l’obiettivo di riempire il vuoto lasciato da Georgescu proviene da Il Fatto Quotidiano.