
Groenlandia, il disappunto degli abitanti: "JD Vance e sua moglie qui da noi? No, grazie: non siamo in vendita"

03/28/2025 12:30 PM
Gradireste una visita di Usha Vance e della delegazione statunitense? “No, grazie“, hanno risposto diversi cittadini di Nuuk nelle ore che hanno preceduto il viaggio del vicepresidente degli Stati Uniti e della sua consorte in Groenlandia. Una visita non concordata con le autorità locali né con quelle danesi, dalle quali il territorio dipende, che ha generato un diffuso disappunto sia sull’isola che in madrepatria. “Negli ultimi giorni funzionari americani hanno bussato a una porta dopo l’altra per vedere se qualcuno avrebbe gradito ricevere la visita della moglie del vicepresidente. Ovunque la risposta è stata la stessa: ‘No, grazie'”, ha raccontato in un servizio andato in onda nelle scorse ore Jesper Steinmetz, corrispondente dell’emittente danese TV2 nella capitale dell’ex colonia.
Anche alcune aziende avrebbero declinato l’invito a ospitare la “Second Lady” più potente del mondo. L’agenzia di viaggi Tupilak Travel aveva inizialmente dichiarato che avrebbe accolto la delegazione, ma giovedì ha cambiato idea. “Quando ieri il Consolato americano ha chiamato e ha chiesto se la moglie del vicepresidente Vance poteva visitare il nostro negozio venerdì, abbiamo risposto che saremmo stati felici di ospitarla – hanno scritto i gestori su Facebook -. Tutti sono i benvenuti nel negozio.
Dopo un’attenta riflessione, però, abbiamo informato il consolato che non vogliamo la sua visita, poiché non possiamo accettare l’agenda di fondo e non prenderemo parte allo spettacolo mediatico che ovviamente ne conseguirà”, ha affermato la società.
L'”agenda di fondo” è quella di Donald Trump che negli ultimi mesi ha dichiarato a più riprese di volere che la Groenlandia diventi di proprietà statunitense. “Abbiamo sempre considerato l’America come il fratello maggiore gentile che ti aiuta e ora invece è diventata il fratello maggiore che ti bullizza“, ha detto giovedì alla NBC NewsAnders Laursen, 41 anni, proprietario di una compagnia di taxi acquei di Nuuk. “Cresci guardando i film di Hollywood e tutti i loro eroi – ha aggiunto l’uomo – e poi ti senti pugnalato alle spalle e ti senti come un alleato che ha appena fatto il contrario e pensi, ‘Questo non può accadere, questa non è l’America che conoscevamo‘”.
Inizialmente annunciato come una visita culturale nella quale Usha Vance, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e il segretario all’Energia Chris Wright avrebbero visitato la capitale e partecipato ad alcuni eventi della tradizione locale, come la popolare gara annuale di slitte trainate da cani , in poche ore il viaggio ha cambiato natura a causa delle proteste di politica e società civile sia nel territorio autonomo che in Danimarca: il vicepresidente ha annunciato la sua partecipazione ma il tutto è stato ridotto a una permanenza di un solo giorno limitata alla base spaziale statunitense Pituffik, a 1500 chilometri da Nuuk.
L’entourage di Vance ha cercato di stemperare le polemiche affermando che il numero due di Trump che non vede l’ora di “scoprire di più sull’isola” e che “la sicurezza della Groenlandia è fondamentale per garantire la sicurezza del resto del mondo”. Ma i groenlandesi sembrano non volerne sentire parlare. Se fosse venuto a Nuuk “non avrei voluto incontrarlo”, ha detto Irene Thor Jeremiassen, studentessa di legge Inuit di 35 anni, intervistata da Nbc. “Non siamo in vendita“, ha risposto Tungutaq Larsen, 67 anni, all’emittente statunitense spiegando che Vance sarebbe stato il benvenuto se avesse trattato i groenlandesi come esseri umani, ma “se ci vedete come cose senza sentimenti, allora non siete i benvenuti qui in Groenlandia”.
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