Il mistero della 57enne trovata morta investita nel Pisano: si aggiunge l'ipotesi dell'omicidio volontario

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Il cadavere della 57enne era stato trovato il 17 dicembre scorso, intorno alle 19:40, in un terreno incolto lungo la strada provinciale dei Tre Comuni, a Montescudaio (in provincia di Pisa). Per la morte di Fabiola Capresi adesso spunta anche l'ipotesi dell'omicidio volontario. Un filone investigativo, le indagini sono seguite dai carabinieri di Volterra, che si aggiunge a quello dell'omicidio stradale causato da un pirata della strada.

A far scattare l'ipotesi, come scrive Il Tirreno, ci sarebbe la violenza dell'urto, con la donna che è stata colpita in pieno alle spalle, e il fatto che non ci siano segni di frenata sull’asfalto. Il conducente non ha dunque rallentato, nonostante l'impatto violento. Inoltre, in caso di incidente stradale, per effetto dell'impatto la donna avrebbe dovuto trovarsi sulla carreggiata, e non nella parte erbosa che costeggia la provinciale, e che consente ai pedoni di spostarsi con meno rischi. Circostanze che portano pertanto a ipotizzare che il conducente dell'auto che ha investito la donna di spalle volesse ucciderla e che non si sia trattato, invece, di un incidente.

Le indagini stanno inoltre analizzando la vita e le abitudini della 57enne, che viveva a Montescudaio da un paio di anni, con il compagno. La donna percorreva spesso, anche a piedi, la strada dove ha trovato la morte, una zona circondata da boschi che è una nota piazza di spaccio. Gli inquirenti stanno sentendo il compagno della donna, alcuni residenti del paese, la figlia che la 57enne aveva avuto da una precedente relazione, i vicini di casa. I carabinieri, inoltre, hanno messo sotto sequestro il telefono della vittima.

Continua, invece, il controllo delle immagini delle telecamere, installate all'ingresso di Guardistallo e nei negozi che si trovano lungo la strada provinciale per individuare un'auto di passaggio in un periodo di tempo abbastanza ristretto, circa 15 minuti dalle 17,16 alle 17,30, senza un faro. Un fanale, infatti, è stata ritrovata nel luogo dell'impatto: i pezzi ricostruiti rendono plausibile che si tratti di un'auto e non di un furgoncino come inizialmente ipotizzato.

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