
"Kiev ci ridia tutti i soldi con interessi del 4% e senza garanzie di sicurezza": la nuova proposta Usa sulle "terre rare"

03/28/2025 01:58 PM
Kiev non ha ancora detto no e nella pratica i negoziati sono ripartiti dal via. L’amministrazione Trump ha inviato al governo Zelensky una nuova proposta di accordo sulle cosiddette “terre rare” che ribadisce le radicali richieste finanziarie già respinta dall’Ucraina e ne aggiunge di nuove, molto gravose, che potrebbero pesare per anni sulle finanze di un paese devastato da tre anni di guerra. Giovedì a Parigi il presidente ucraino ha detto ai giornalisti che la nuova proposta richiedeva uno “studio dettagliato”. “Non vogliamo inviare alcun segnale che potrebbe portare gli Stati Uniti a interrompere gli aiuti all’Ucraina”, ha aggiunto nel tentativo di evitare di irritare la Casa Bianca, che il mese scorso aveva temporaneamente sospeso gli aiuti militari al paese. Ma le condizioni contenute nella nuova proposta sono difficili da accettare.
Secondo tre attuali ed ex funzionari di Kiev che hanno esaminato la bozza, la nuova proposta riprende la richiesta iniziale avanzata da Donald Trump, ovvero che l’Ucraina restituisca agli Stati Uniti i miliardi che Kiev ha ricevuto in aiuti militari e finanziari dall’invasione della Russia nel 2022. Anche nel nuovo testo non c’è alcun riferimento alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, una richiesta sulla quale Kiev aveva a lungo insistito riuscendo a farla includere in una bozza nel mese di febbraio. Come nelle proposte precedenti, Kiev dovrebbe contribuire a un fondo di investimento controllato dagli Stati Uniti con metà delle sue entrate derivanti da progetti sulle risorse naturali e dalle infrastrutture correlate come porti e oleodotti. Il profitto del fondo verrebbe reinvestito in progetti ucraini, sebbene la quota esatta di tale profitto rimanga poco chiara.
La nuova proposta è più specifica sul modo in cui verranno ripartiti i profitti: Washington avrebbe diritto a incassare tutti i profitti dal fondo finché Kiev non restituisse almeno l’equivalente degli aiuti ricevuti dagli Stati Uniti durante la guerra, più un interesse annuo del 4%. Gli Stati Uniti manterrebbero anche un “diritto di prima offerta” sui nuovi progetti e il potere di porre il veto sulle vendite di risorse ucraine a paesi terzi. E nel primo anno dell’intesa all’Ucraina sarebbe proibito offrire progetti di investimento a terzi con condizioni finanziarie o economiche migliori di quelle offerte agli Stati Uniti.
La nuova proposta delinea anche i dettagli del ruolo dell’International Development Finance Corporation, un’agenzia governativa statunitense responsabile degli investimenti in aziende e progetti all’estero. L’agenzia controllerà il fondo nominando tre membri del consiglio, mentre l’Ucraina ne avrà solo due. L’agenzia supervisionerà anche ogni progetto in cui vengono investiti i guadagni del fondo.
Dopo intense trattative su un accordo sui minerali, il mese scorso l’Ucraina era riuscita ad ammorbidire alcune delle richieste più dure di Washington e ha raggiunto un accordo che Kiev ha ritenuto più accettabile. Ma l’accordo è crollato dopo il disastroso incontro nello Studio Ovale tra Trump e Zelensky. Ora, le richieste che Kiev era riuscita a rimuovere in precedenza — che Washington mantenga il controllo del fondo e che l’Ucraina ripaghi gli aiuti americani passati — sono riemerse nell’ultima proposta, che Zelensky ha detto di aver ricevuto qualche giorno fa.
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