L'Ungheria dà asilo politico a un deputato polacco ricercato: "Perseguitato". Varsavia convoca l'ambasciatore: "E' un atto ostile"

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Sul suo capo pendeva un mandato d'arresto europeo. Ieri ha ottenuto ugualmente asilo politico in Ungheria e ora tra Budapest e Varsavia c’è aria di crisi diplomatica. Al centro della vicenda c’è il deputato polacco Marcin Romanowski, accusato in patria di aver dirottato soldi pubblici a favore del proprio partito. L'uomo, 48 anni, già vice ministro della giustizia nel governo Morawiecki, era scappato qualche giorno fa dalla Polonia.

Lo scorso luglio Romanowski era stato privato dell'immunità da deputato polacco, mentre ad inizio ottobre gli era stata tolta quella del Consiglio d'Europa. Ricercato dalla polizia di lui si erano perse le tracce, al punto che la procura aveva emesso un mandato europeo di cattura. Secondo il ministro degli Esteri di Varsavia, Radoslaw Sikorski l’asilo politico concesso dall'Ungheria a Romanowski, che stando ai media lovali “farebbe parte dell'Opus Dei”, “e un atto non amichevole nei confronti della Polonia e non è conforme con le regole dell'Unione europea”.

Oggi Varsavia ha convocato l’ambasciatore ungherese e ha definito la mossa un “atto ostile”. Il capo dello staff del primo ministro ungherese, Gergely Gulyas ha risposto accusando Varsavia di perseguitare i suoi oppositori politici. “Se l'Ungheria non adempirà ai suoi obblighi europei, chiederemo alla Commissione Ue di avviare un procedimento contro l’Ungheria”, ha ribattuto Varsavia.

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