"Licenziamenti sotto l'albero di Natale, si sono accaniti contro 8 famiglie": il presidio a Genova contro gli esuberi Ericsson

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I lavoratori e i sindacati si sono riuniti in presidio sotto il grattacielo Ericsson degli Erzelli a Genova nel giorno in cui l'azienda aveva organizzato il consueto 'brindisi natalizio', ritenuto inopportuno a fronte dell'avvio della procedura di licenziamento per 8 lavoratori che non hanno accettato nei mesi scorsi la procedura di "dimissioni volontarie". In 22 anni Ericsson a Genova è passata da 900 a circa 390 dipendenti, nei mesi scorsi ha comunicato di voler smantellare un reparto, ufficialmente perché superato dalla digitalizzazione. Chi non ha accettato accordi per le dimissioni 'volontarie', in questi giorni ha ricevuto l'avvio delle procedure per il licenziamento collettivo. "Ma non è vero che il reparto è in smantellamento – spiegano i lavoratori in presidio – visto che gli stessi impiegati licenziati stanno formando colleghi svedesi". Una delocalizzazione che, dal punto di vista aziendale, è una centralizzazione nel paese in cui ha la sede centrale e un amaro 'regalo' di Natale per gli otto dipendenti genovesi. “L'azienda, non solo non intende ritirare la procedura – spiega la segretaria SLC Cgil Sonia Montaldo – ma non vuole nemmeno ricollocare le persone individuate come esubero: un atteggiamento incomprensibile per una azienda in attivo con centinaia di dipendenti". Dopo lo sciopero di ieri, i sindacati tenteranno un dialogo con il supporto delle istituzioni per ottenere un ricollocamento in altre posizioni dei lavoratori coinvolti in questa occasione e per scongiurare il graduale smantellamento della sede genovese.

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