Luca Marinelli: "Mussolini aveva solo lati oscuri e rovinava qualsiasi relazione per un violento gioco di potere. L'errore degli italiani? Rimanere in
Ieri alle 03:04 AM
La nuova serie Sky Original “M – il Figlio del secolo” diretta da Joe Wright e tratta dall'omonimo romanzo di Antonio Scurati, arriva dal 10 gennaio, in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now. La pellicola è stata presentata, in anteprima, all'81esima edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Ad interpretare il Duce Luca Marinelli, vincitore del David di Donatello, del Nastro d'Argento, della Coppa Volpi a Venezia e dello Shooting Stars Award al Festival di Berlino. La colonna sonora è composta da Tom Rowlands dei The Chemical Brothers.
MARINELLI: "IL POPULISMO NASCE CON MUSSOLINI" – "Mi viene da dire che ho visto solo lati oscuri. Ho visto solo lati oscuri ed è stato difficilissimo interpretarlo. Già solo a guardare certe immagini del passato è stato dolorosissimo e complicatissimo e non sono riuscito a trovare una relazione, almeno della storia che noi abbiamo raccontato, di quel periodo che non fosse stata danneggiata da lui e nella quale lui parlasse apertamente o dicendo quello che gli passava per la testa. Era tutto un violento gioco di potere per arrivare alla punta massima del controllo di tutti questi criminali. Mussolini è stato l’inventore del populismo. Sia chiaro non sono uno storico, quindi non posso dare la certezza di quello che dico, ma io ho sentito moltissimi parallelismi con il presente, giganteschi parallelismi con il presente. Penso che tutto sia partito da lì per quanto io ne posso capire di storia, di politica e di società. Invito il pubblico a vedere questi parallelismi, a essere presente nel presente. Non eravamo lì, non si può conoscere la storia, ma penso che partecipare e quindi creare un ‘opposizione, essere presente in una resistenza sia la cosa più importante. Credo che il silenzio sia stato l’errore più grande commesso dagli italiani.
JOE WRIGHT: "GLI ATTORI ITALIANI MOLTO FISICI" – "L’eredità degli attori britannici è il testo e William Shakespeare mentre l’eredità degli attori americani è la psicoanalisi e Freud. L’eredità degli attori italiani è si ricollega a una forma di performance molto più fisica. E quindi mi piace molto. Ho trascorso molto tempo a sviluppare e giocare con idee di fisicità e lo spazio tra coreografia e blocchi, quindi mi sono adattato agli attori italiani per poi scoprire che era un mondo non estraneo e lontano da me. Qual è la cosa che mi ha colpito di più del romanzo di Antonio Scurati? Mi piace molto il tipo di qualità del racconto e della ricostruzione, il modo in cui ha usato giornali, telegrammi, lettere e narrativa dell’epoca da contrapporre a una visione caleidoscopica di un singolo uomo".
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