Microplastiche, il progetto per pulire l'Italia: "Corsa contro il tempo. Anche politica faccia la sua parte"

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“The Custodians Plastic Race è una gara contro il tempo per pulire l’Italia, la culla dell’arte e della cultura. E per far vedere al mondo che se tutti lavoriamo insieme siamo in grado di riproporre questo in ogni nazione del mondo. Anche perché questo pianeta è l’unica casa che abbiamo”. A rivendicarlo Roberto Guerini, fondatore e presidente di BioDesign Foundation, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati sull’impatto delle microplastiche sulla salute umana. Un’iniziativa con la quale è stato anche presentato “The Custodians Earth Solution Symposium”, evento che si terrà il prossimo 3 aprile, al Salone delle Colonne, nel quartiere EUR di Roma: riunirà esperti, ricercatori, istituzioni e innovatori con l'obiettivo di esplorare soluzioni concrete per ridurre l'impatto delle plastiche sul nostro pianeta, sulla biodiversità e sulla salute umana.
Alla conferenza hanno partecipato anche esponenti della Marina Militare, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera e non solo. Istituzioni che collaborano insieme alla BioDesign Foundation in vista di quella che, sottolineano, sarà “la più grande operazione congiunta e capillare di clean-up nazionale che avrà luogo su tutto il territorio italiano dal 6 al 12 Ottobre 2025, e che vedrà unite in questo sforzo una task force senza precedenti, composta proprio dalle stesse Marina Militare Italiana, Guardia di Finanza, Guardia Costiera e la Protezione Civile, oltre che le istituzioni, aziende, federazioni sportive, organizzazioni di volontariato e i cittadini che vorranno farne parte, in un'azione sinergica e coordinata”.
Sia i cittadini che la politica devono fare la propria parte“, è l’appello rilanciato nel corso della conferenza. Anche perché sono state denunciate le conseguenze e i pericoli delle microplastiche sugli esseri viventi, uomo compreso: “Arriviamo a mangiare e respirare l’equivalente di una carta di credito alla settimana di microplastica. Questo si traduce nel concreto in un aumento della mortalità“. In media, è stato ricordato, ogni anno vengono prodotte oltre 300 milioni di tonnellate annue di plastica, 8 milioni di queste finiscono nei mari e nei fiumi. Solo il 9% è riciclato in modo corretto. Tradotto, il restante 91% viene incenerito (19%), finisce in discarica (50%) o disperso in natura (22%). Ma soprattutto finisce nel nostro ambiente naturale, trasformandosi in particelle sempre più piccole (di dimensioni inferiori a 5 millimetri) che si trovano ovunque nell'ambiente, nella sabbia, nella terra, nell'oceano, nell'apparato digerente dei pesci, nell'aria che respiriamo e nell'acqua che beviamo. “Anche le aziende hanno una forte responsabilità. Ma è il cittadino che sceglie cosa comprare. Governi e istituzioni ora scelgano la strada della sostenibilità”, ha concluso Guerini.

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