Moto2 Thailandia, follia di Van de Goorbergh: investe Arbolino fermo in pit-lane. Perché ora rischia una pesante squalifica – Video

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Non ci sono parole per descrivere la follia compiuta da Zonta Van de Goorbergh durante le Prove Libere di Moto2 in Thailandia. All’ingresso in pit-lane, il pilota olandese ha travolto l’italiano Tony Arbolino, rimasto completamente fermo per un problema alla sua moto e assistito da un commissario di gara. Mentre quest’ultimo stava aiutando Arbolino a togliere la moto dalla traiettoria e riaccenderla, Van de Goorbergh – nonostante abbia rallentato la corsa – non ha tentato minimamente di evitarli. Anzi, ha investito la gamba sinistra di Arbolino e poi ha colpito al fianco il commissario. Impossibile capire perché l’olandese non abbia sterzato verso destra oppure non si sia fermato.

Le condizioni di Arbolino
Il pilota italiano è stato dichiarato idoneo a proseguire il weekend di gara. Secondo le ultime novità di Sky Sport, infatti, si tratterebbe solo di una contusione alla gamba sinistra che però non dovrebbe compromettere la sua partecipazione al Gran Premio: non ci sarebbero lesioni a tendini e legamenti. Il commissario di gara, invece nonostante la botta al fianco destro, non ha subito conseguenze rilevanti.

Cosa dice il regolamento
Ora, Van de Goorbergh rischia pesanti sanzioni. A specificarlo è lo stesso regolamento. Secondo l’articolo 1.21 i piloti “devono rispettare le indicazioni di bandiere, pannelli e cartelli, inclusi i messaggi sul dashboard della direzione gara”. Cosa che già sottolinea il comportamento non idoneo dell’olandese, data la brusca e improvvisata frenata che ha generato pericolo in zona pit-lane. “I piloti devono guidare in modo responsabile, senza arrecare pericolo ad altri piloti sia in pista che in pit-lane. Qualsiasi violazione di questa regola può essere penalizzata dal FIM MotoGP Stewards Panel”. Dunque, la sanzione nei confronti di Van de Goorbergh è certa.

Allo stesso tempo, Tony Arbolino ha rispettato l’indicazione di “spostarsi il più lontano possibile dalla racing line“. Ma potrebbe essergli imputata la mancata prontezza: “Se il pilota riscontra un problema con la moto (materialmente non ripartiva dopo la caduta, ndr) in prova o gara, non deve cercare di raggiungere in pista a velocità ridotta i box, bensì deve uscire dalla pista e fermare la moto in una posizione sicura o come indicato dai commissari”. In questo specifico caso, uno di loro si è offerto di dare una mano. Dunque, tutte le responsabilità ricadono su di lui: “I commissari possono assistere il pilota, aiutandolo a sollevare la moto ed a tenerla ferma mentre vengono eseguite le riparazioni o le regolazioni. Il pilota può quindi essere assistito dai commissari o da altri per ripartire spingendo o spostando la moto in pista, a bordo pista o sulla service road”.

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