Niente asilo nido a Ceccano: il Comune non possiede i terreni che dovevano ospitarlo

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Doveva essere un nuovo asilo nido costruito con i fondi del Pnrr, ma complici la burocrazia, la mancata proroga del ministero dell'Istruzione e del Merito e gli errori della vecchia amministrazione decaduta a ottobre 2024 proprio per l'arresto del sindaco e di funzionari comunali per corruzione, nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, i bambini di Ceccano resteranno senza asilo nido.

Nelle scorse settimane il commissario della cittadina laziale, il vice prefetto Fabio Giombini, ha firmato la delibera con la quale ha dichiarato la parola fine al progetto. Una vicenda che ha scatenato le polemiche tra i cittadini e soprattutto la critica della funzione pubblica della Cgil dispiaciuta per il mancato raggiungimento dell'obiettivo. La vicenda è complessa, ma di là della burocrazia "il progetto – spiega il commissario a ilfattoquotidiano.it – era irrealizzabile, perché nella delibera adottata si parlava di usare dei terreni di proprietà del Comune che, in realtà, erano di un privato con il quale c'era una partita aperta. Mancavano i presupposti per poter dare il via all'operazione".

Errori della passata amministrazione che hanno bloccato il nido. Tutto risale all'aprile scorso, quando da viale Trastevere arriva l'autorizzazione a un nuovo piano di interventi per gli asili nido da finanziare con i fondi Pnrr. Tra i progetti ammessi c'è anche quello di Ceccano, al quale è assegnato un contributo di 1.152.000 euro per una struttura da 48 posti. I primi di ottobre, prima degli arresti, la giunta approva il progetto di fattibilità su un terreno alla periferia Nord della città. Il 10 ottobre viene indetta la procedura negoziata per l'affidamento della progettazione esecutiva, ma nel frattempo (prima della scadenza fissata il 24 ottobre) il Gip del tribunale di Frosinone manda le forze dell'ordine a eseguire gli arresti di una serie di funzionari dell'ufficio tecnico comunale nell'ambito dell'inchiesta The Good Lobby. Un caos. Il termine per l'affidamento dell'appalto a quel punto viene prorogato a dicembre, con il termine lavori entro gennaio 2025.

Quando arriva a Ceccano, Giombini prova a capire qualcosa dell'intricata vicenda e richiede una proroga dei termini al ministero, ma nel contempo verifica l'impossibilità di realizzare il progetto per la mancanza dei presupposti relativi all'acquisizione del terreno. La proroga (che non sarebbe comunque servita) non arriva. Addio asilo nido. Una ricostruzione che ilfattoquotidiano.it ha verificato a più riprese e che sembra essere andata proprio in questo modo. "Ancora una volta a perderci sono i cittadini, soprattutto i bambini e le loro famiglie che dovranno continuare – spiega Giovanni Salzano, segretario confederale – a rivolgersi a servizi privati più costosi, e i lavoratori, privati della possibilità di nuovi posti di lavoro nel settore dell'educazione pubblica”.

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