
Non solo Imamoglu, Erdogan ha fatto arrestare anche il suo legale: per l'ex sindaco di Istanbul è un "golpe di Stato"

03/28/2025 09:19 AM
L'opposizione turca non si dà per vinta e tanto meno il mezzo milione di cittadini turchi, la maggior composta da giovani, che ogni giorno sfidano la polizia e i militari per protestare contro la detenzione del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu e l'arresto di quasi duemila manifestanti. Il maggior partito di opposizione, il repubblicano social democratico repubblicano Chp, di cui Imqmoglu è il rappresentante di spicco, ha convocato per domani, sabato, una protesta di massa a Istanbul per questa incostituzionale repressione del diritto di critica da parte del regime ormai chiaramente instaurato dal presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdogan che è anche a capo del governo.
L'ennesima dimostrazione della definitiva svolta autocratica del Sultano è l'arresto di Mehmet Pehlivan, uno degli avvocati che rappresentano il sindaco della più importante città della Turchia.
Imamoglu ha immediatamente condannato la "presa in custodia" del suo legale in una dichiarazione condivisa sui social media: "Come se portare a termine un colpo di Stato contro la democrazia non fosse abbastanza, ora non viene più neanche tollerato che le vittime di questo colpo di Stato si difendano da sole. A un colpo di Stato giudiziario ora dunque si aggiunge un golpe di Stato contro la democrazia. Il danno inflitto al nostro Paese da una manciata di incompetenti e liberticidi sta crescendo. Rilasciate immediatamente il mio avvocato".
Anche se la legge turca consente la detenzione di avvocati sotto sospetto di crimini che vanno giudicati penalmente, ci sono garanzie legali volte a proteggere il diritto alla difesa e prevenire azioni arbitrarie.
Secondo il Codice di procedura penale, gli avvocati possono essere detenuti se colti nell’atto di commettere un reato, come qualsiasi altro cittadino. Tuttavia, se non si verifica alcun reato diretto, le forze dell’ordine devono inviare una notifica ufficiale sia presso l’ufficio del pubblico ministero sia presso l’ordine degli avvocati competente prima di procedere.
Gli avvocati non possono essere penalizzati per attività svolte nell’ambito dei loro doveri professionali, come la rappresentanza di un cliente. Le detenzioni e le perquisizioni relative agli avvocati sono disciplinate dalla legge, che include protezioni specifiche. Le perquisizioni presso la casa, l’ufficio o la persona di un avvocato richiedono un ordine del tribunale. Devono essere condotte in presenza sia di un pubblico ministero che di un rappresentante dell’ordine degli avvocati. I documenti considerati segreti professionali non possono essere sequestrati durante queste perquisizioni.
Il sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu e decine di altre persone, per lo più funzionari comunali, sono stati arrestati durante i raid della polizia la mattina del 19 marzo. L’operazione è avvenuta solo pochi giorni prima che İmamoğlu venisse dichiarato candidato del Partito Popolare Repubblicano (CHP) alle primarie presidenziali del partito previste per il 23 marzo.
Le autorità hanno avviato due indagini separate che coinvolgono un totale di 106 sospettati. Una si concentra su accuse legate al terrorismo, mentre l’altra riguarda presunte corruzioni.
L’indagine sul terrorismo si concentra sulla cooperazione del CHP con il Partito filo-curdo per l’uguaglianza e la democrazia popolare (DEM) durante le elezioni locali dell’anno scorso. I due partiti hanno collaborato a livello distrettuale, con il DEM che si è astenuto dal presentare candidati in alcune aree per sostenere il CHP, mentre in altri distretti, i membri del DEM si sono presentati nelle liste del CHP e sono stati eletti nei consigli comunali. Questa strategia, soprannominata “consenso urbano”, ha aiutato il CHP a vincere 26 delle 39 municipalità distrettuali di Istanbul e ad assicurarsi la maggioranza nel consiglio metropolitano.
I procuratori sostengono che questa alleanza è stata orchestrata dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), fuorilegge, citando dichiarazioni pubbliche dei leader del PKK durante la campagna che sollecitavano la cooperazione con l’opposizione. Il primo arresto collegato all’indagine è stato il sindaco di Esenyurt Ahmet Özer, un accademico curdo, che è stato incarcerato e rimosso dall’incarico a gennaio. Altri dieci funzionari di sei municipalità distrettuali sono stati arrestati a febbraio. Da allora l’indagine si è estesa per includere İmamoğlu.
L’indagine sulla corruzione, che riguarda 100 dei 106 sospettati, riguarda accuse di corruzione, appropriazione indebita, frode e manipolazione delle offerte nelle sussidiarie municipali. Imamoglu è accusato di aver guidato un’organizzazione criminale a scopo di lucro.
Il CHP ha descritto l’operazione come un “colpo di Stato” contro un sindaco eletto e ha chiesto manifestazioni pubbliche. Piazza Saraçhane, di fronte al palazzo del Comune metropolitano, è diventata il punto focale delle proteste, dove il leader del CHP Özgür Özel ha parlato a grandi folle per sette notti consecutive fino al 25 marzo.
Anche gli studenti universitari e gruppi di docenti universitari hanno organizzato proteste e boicottaggi di classe in varie città, in particolare a Istanbul e Ankara.
Le autorità hanno imposto restrizioni a Internet la mattina della detenzione di İmamoğlu, rallentando gravemente l’accesso ai principali social media e alle piattaforme di messaggistica. La limitazione della larghezza di banda, che ha reso molte app quasi inutilizzabili, è durata circa 42 ore.
Inoltre, il ministero dell’Interno ha arrestato numerosi individui per post correlati alle proteste sui social media. Gli ordini del tribunale hanno bloccato l’accesso a vari account di gruppi studenteschi e di sinistra.
Il 23 marzo, a Imamoglu è stata confermata la detenzione in custodia cautelare per accuse di corruzione, mentre la corte ha stabilito che non era necessario un arresto per accuse di terrorismo ed è stato, di conseguenza, sospeso dal proprio incarico.
Un totale di 51 persone sono state messe in custodia cautelare, 48 per accuse legate a cattiva condotta finanziaria e tre per terrorismo. Altre quarantotto sospettate sono stati rilasciate con l'obbligo di sottoporsi a controllo giudiziario.
Lo stesso giorno, il CHP ha tenuto le sue primarie precedentemente programmate, chiedendo non solo ai membri del partito ma all’intero pubblico di votare per Imamoglu, che era l’unico candidato alle primarie. Il partito ha poi affermato che più di 15 milioni di persone hanno votato in tutto il Paese, dimostrando il loro sostegno a Imamoglu. Il 27 marzo, Imamoglu è stato formalmente dichiarato candidato presidenziale del partito per le prossime elezioni, previste per il 2028.
Il sindaco due giorni fa è stato sostituito tramite elezioni interne al consiglio comunale, dove il CHP ha la maggioranza. Nuri Aslan, membro del CHP, è stato eletto sindaco in carica il 26 marzo. Una magra consolazione per i democratici turchi.
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