Nordio: "La magistratura ha esondato dopo Mani Pulite, ora faccia un passo indietro. Toti? Non avrebbe dovuto dimettersi"
Ieri alle 12:00 PM
“Molte decisioni politiche sono state influenzate dalla magistratura, che si è permessa di criticare le leggi. In un Paese ideale i magistrati non dovrebbero criticare la legge e i politici non dovrebbero criticare le sentenze. Dopo Mani pulite questa situazione si è capovolta. Ora bisognerebbe capire chi per primo debba fare un passo indietro, ma visto che questa esondazione è partita dalla magistratura sarebbero loro a doverlo fare”. A dirlo, ospite del “Salone della giustizia” – una tre giorni di dibattiti in corso a Roma – è il Guardasigilli Carlo Nordio, in un momento di massima tensione tra governo e potere giudiziario dopo le decisioni dei Tribunali che hanno bloccato i trattenimenti di migranti. Secondo Nordio, “sarebbe bene che la magistratura facesse un primo passo di riconciliazione smettendo di criticare le leggi, e i politici d'altro canto smettessero di criticare le sentenze”.
Il ministro ribadisce l’intenzione di approvare il ddl costituzionale sulla separazione delle carriere, varato dal governo a maggio e attualmente in discussione in Commissione alla Camera: “Abbiamo un mandato degli elettori e questa riforma non è un nostro diritto ma è un nostro dovere. Nel momento in cui viene adottato un codice anglosassone, come è successo in Italia, la separazione delle carriere è una conseguenza inevitabile”, afferma. Poi, in risposta a una domanda sulla riconferma della destra in Liguria dopo lo scandalo Toti, sottolinea che “per fortuna” le inchieste giudiziarie “hanno indubbiamente un peso minore” sull’opinione pubblica rispetto a prima. Ma aggiunge che, “ferme restando le ragioni personali sempre rispettabilissime”, a suo parere l’ex governatore “non si sarebbe dovuto dimettere perché vige la presunzione di innocenza: ha il dovere di restare lì, perché è stato deciso dagli elettori”.
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