"Ossessionata dal pulito, ho mischiato la candeggina all'aceto e ho iniziato a stare male. Poi la scoperta choc: avevo creato una sostanza molto tossi

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"Mi chiamo Mirella Pintilii e, lo ammetto, per anni ho avuto un’ossessione per la pulizia di casa. Volevo che tutto fosse splendente e con un odore di “pulito” costantemente presente. Così, senza pensarci troppo, ho iniziato a usare la candeggina. Pavimenti, bagni, cucina… ogni angolo di casa riceveva una dose abbondante di questo prodotto. Non mi preoccupavo troppo di seguire le istruzioni sull’etichetta. A dirla tutta, mi sembrava che diluirla fosse solo una perdita di tempo. L’odore forte per me era sinonimo di igiene profonda, anche se mi bruciavano un po’ gli occhi e la gola ogni volta che pulivo. I guanti mi sembravano inutili, anche se poi spesso mi si irritavano le mani. Mi divertivo a sperimentare: un giorno, ad esempio, ho provato a mescolarla all'aceto per rendere il pavimento ancor più splendente. Avevo letto da qualche parte che l’aceto era un ottimo detergente naturale; quindi, ho pensato che, se uno funziona bene, due funzioneranno meglio! Ma non appena ho versato l’aceto sulla candeggina, si è sprigionato un odore acre e soffocante. In un attimo, ho cominciato a tossire convulsamente. Mi sono venute le lacrime agli occhi e ho sentito la gola chiudersi. Non capivo cosa stesse succedendo. Per giorni ho avuto la gola irritata e un senso di pesantezza al petto. Solo più tardi, facendo qualche ricerca, ho scoperto di aver combinato un disastro: avevo creato accidentalmente una sostanza tossica che può provocare irritazioni gravi alle vie respiratorie. Da allora, ho smesso di usare la candeggina senza criterio. Ho imparato a seguire le istruzioni, a diluirla correttamente e, soprattutto, a non mescolarla mai con altri prodotti. Ora sono molto più attenta quando pulisco. Ho scoperto che ci sono metodi più sicuri e altrettanto efficaci per mantenere la casa igienizzata. Se potessi tornare indietro, mi darei un consiglio semplice ma fondamentale: mai sottovalutare le avvertenze sulle etichette". L’esperienza vissuta da Mirella non è un caso isolato. Molte persone utilizzano la candeggina in casa senza le dovute precauzioni, con il rischio di finire in ospedale.

Diversi episodi documentano i rischi legati all'uso improprio della candeggina, in particolare quando viene mescolata con l'ammoniaca, una combinazione altamente pericolosa. Anche Il Fatto Quotidiano ha trattato questo tema, evidenziando le gravi conseguenze che possono derivare da questa reazione chimica. La reazione tra ipoclorito di sodio e ammoniaca genera infatti clorammine, composti tossici che possono causare irritazioni agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie e in alcuni casi purtroppo anche la morte.

Allo stesso modo, la combinazione di candeggina e acido muriatico (acido cloridrico) è altamente pericolosa e tossica. Quando parliamo di candeggina, ci riferiamo generalmente a una soluzione acquosa di ipoclorito di sodio (NaClO), un composto chimico con forti proprietà sbiancanti e disinfettanti. La sua concentrazione varia in base all'impiego: le formulazioni per uso domestico sono meno concentrate rispetto a quelle destinate all'ambito industriale o sanitario.

Quali sono gli effetti collaterali, soprattutto in caso di mancata attenzione alle precauzioni? L’inalazione dei fumi di candeggina può provocare irritazione delle mucose, tosse, vertigini e, nei casi più gravi, insufficienza respiratoria o edema polmonare. Questi sintomi sono spesso dovuti a un uso improprio del prodotto, ad esempio la sua miscelazione con detergenti acidi, una pratica purtroppo non rara.

Nello studio "La tossicologia clinica dell’ipoclorito di sodio" vengono ripostate delle tendenze statistiche sull’avvelenamento da ipoclorito di sodio: "Negli Stati Uniti d’America, i dati dei centri antiveleni mostrano che le richieste di intervento per esposizione alla candeggina/ipoclorito di sodio sono variate da 43.000 a 46.000 all’anno nel periodo 2012-2016. Il potenziale dell’ipoclorito di causare tossicità è correlato alla sua capacità ossidante e al pH della soluzione. La tossicità deriva dalla sua attività corrosiva a contatto con le mucose e la pelle. Mentre è molto improbabile che piccole ingestioni accidentali causino tossicità clinicamente significative, grandi ingestioni possono causare lesioni gastrointestinali corrosive ed effetti sistemici, tra cui acidosi metabolica, ipernatriemia e ipercloremia".

Anche il nostro Istituto Superiore di Sanità avverte sui potenziali rischi: in una pagina dedicata al tema, si rende noto che l’inalazione di vapori della candeggina, soprattutto se miscelata con ammoniaca, può liberare clorammine, composti irritanti che causano tosse, respiro affannato, nausea e irritazione agli occhi e alla gola. Questi sintomi possono manifestarsi rapidamente e, in alcuni casi, portare a gravi complicazioni respiratorie. L'ISS avverte che, in caso di esposizione o intossicazione da candeggina, è necessario contattare immediatamente un centro antiveleni (CAV).

E gli animali domestici? I nostri compagni pelosetti, come cani e gatti, sono particolarmente vulnerabili. L’ingestione accidentale anche solo di candeggina (senza altri prodotti aggiunti), magari leccando una superficie appena pulita, può provocare sintomi come vomito e convulsioni. La gravità dell’avvelenamento dipende dalla concentrazione del prodotto e dalla quantità ingerita, ma è sempre consigliabile prevenire l’esposizione degli animali a queste sostanze. Quindi non mescolare mai candeggina con aceto, ammoniaca o acido muriatico: può essere estremamente pericoloso! Se accidentalmente si verifica il contatto, è meglio allontanarsi subito e ventilare l’ambiente, chiamando il 112 o un centro antiveleni. E rispetta sempre le concentrazioni consigliate in etichetta dal produttore.

Neanche l’ambiente è immune agli effetti di un impiego errato di questo prodotto. Agnese Sciotti, agronoma e fondatrice dell'associazione ecologica Piano Verde Giovani Aps, spiega: "L'uso della candeggina negli spazi open-air può̀ avere effetti negativi, se finisce negli spazi verdi. Questa sostanza infatti, essendo altamente basica, innalza il pH del terreno, danneggiandone la fertilità̀ e riducendo la disponibilità̀ di nutrienti essenziali. Se a contatto con la pianta, inoltre, può̀ causare ustioni chimiche a foglie e fusti, mentre l'accumulo di cloro a livello radicale interferisce con l'assorbimento dell'acqua, portando a stress idrico e problemi di crescita". L'abitudine di lavare e smacchiare i terrazzi con abbondante candeggina è quindi una pratica davvero poco virtuosa.

Se la candeggina è stata a lungo un punto di riferimento per le pulizie domestiche, oggi, grazie a una crescente consapevolezza ambientale, è fondamentale considerarne anche i potenziali rischi. Dall’irritazione respiratoria e cutanea alla pericolosità per gli animali domestici, fino al suo impatto sull'ecosistema, un uso eccessivo o improprio può trasformarla in una minaccia per la salute e l'ambiente.

La buona notizia? Esistono alternative sostenibili altrettanto efficaci e sicure anche in presenza di bambini e animali. Negli ultimi anni, i prodotti ecologici sono sempre più diffusi sul mercato: detergenti biodegradabili e sicuri che igienizzano senza conseguenze dannose per l'ambiente. Uno dei protagonisti di questa svolta green è il percarbonato di sodio, un additivo biodegradabile che sta guadagnando popolarità per la sua versatilità nelle pulizie domestiche. Sciolto in acqua calda, libera ossigeno attivo, svolgendo un'efficace azione detergente, smacchiante, sbiancante e igienizzante. Aggiungendo uno o due cucchiai di percarbonato direttamente nel cestello della lavatrice, si ottiene un’azione smacchiante e igienizzante già a partire dai 40°C, adatta sia ai tessuti bianchi che colorati. Per le macchie più ostinate, è possibile pretrattare i capi lasciandoli in ammollo in una soluzione di acqua calda e percarbonato, seguendo le indicazioni del produttore.

È ideale anche per igienizzare pavimenti e piani di lavoro. Basta sciogliere due o tre cucchiai di percarbonato in due litri di acqua calda e utilizzare la soluzione per la pulizia abituale, risciacquando infine con un panno umido. Scegliere alternative più sicure non solo tutela la nostra salute e quella degli animali domestici, ma contribuisce anche alla protezione dell'ecosistema. La prossima volta che ti dedichi alle pulizie, prenditi un momento per valutare l'impatto dei prodotti che utilizzi: una piccola scelta consapevole può fare una grande differenza per te e per l'ambiente.

L'articolo “Ossessionata dal pulito, ho mischiato la candeggina all’aceto e ho iniziato a stare male. Poi la scoperta choc: avevo creato una sostanza molto tossica”. La storia di Mirella e il monito dell’esperta proviene da Il Fatto Quotidiano.

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