Per dire la sua sugli scontri a Bologna sceglie le parole di Mussolini: Fdi "processa" il suo capogruppo. "Ma sono contro gli estremismi"
Ieri alle 11:48 AM
La citazione di una frase di Benito Mussolini in una chat di pensionati scatena la rissa all'interno di Fratelli d'Italia a Rovigo. Al centro della polemica c’è RenatoCampanile, componente del direttivo provinciale del partito e da circa un mese capogruppo nel consiglio comunale del capoluogo polesano. Era in corso una discussione online sugli scontri avvenuti a Bologna durante la protesta per la morte del giovane Ramy Elgaml durante un inseguimento dei carabinieri a Milano. Campanile ha postato l'immagine di una direttiva emanata dal Duce del fascismo il 15 gennaio 1927 riguardante gli interventi per l'ordine pubblico. "Esigo che sia condotta una lotta senza quartiere contro i delinquenti comuni, verso i quali intendo che i carabinieri, quando siano seriamente minacciati, facciano uso delle armi". Si trattava di una direttiva per i prefetti che giustificava il pugno di ferro contro gli oppositori del regime.
La frase, che suona sinistramente attuale, visti i provvedimenti che il governo avrebbe intenzione di attuare, è rimbalzata tra gli amministratorilocali, a dimostrazione anche di uno scontro interno al partito. Campanile è così finito sotto tiro e rischia provvedimentidisciplinari. La chat è composta da pensionati di Fratelli d'Italia e il capogruppo non avrebbe pensato che la schermata sarebbe diventata di dominio pubblico. "Innanzitutto la chat è riservata e farla uscire non è corretto – ha dichiarato – poi è stato estrapolato un passaggio di una conversazione di più persone sui fatti di Bologna con l’aggressione ai carabinieri. A chi diceva che ci sono già leggi, in particolare una del 1975, per fatti come questi, ricordavo che già in passato ce ne erano, come nel 1927". Campanile ha respinto qualsiasi illazione su una sua sensibilità neo-fascista. "Non sono fascista, di sicuro non sostengo Mussolini, chi mi conosce sa che non sono per gli estremismi, sono invece una persona disponibile con tutti. È in atto una campagna diffamatoria nei miei confronti e agirò di conseguenza". Poi ha ricordato il suo passato di poliziotto. "Nella mia carriera un paio di conflitti a fuoco li ho avuti perciò ci sono abituato. Se alcuni pensano di diffamarmi in questo modo perché me ne vada, si sbagliano perché mi rafforzano. Io sono un uomo di Stato, ho servito la Repubblica italiana per 42 anni. E non ho mai avuto un problema. Li ho avuti ora facendo politica e per di più dal fuoco amico".
Adesso la vicenda finirà sul tavolo del senatore Bartolomeo Amidei, diventato commissario provinciale dopo che la segretaria Valeria Mantovan è stata nominata assessore regionale lo scorso settembre. FdI è in fermento come ha dimostrato, a dicembre, la vicenda dell'assessore Mattia Maniezzo, assessore alla sicurezza, polizia locale e mobilità. È stato fatto fuori dalla sindaca Valeria Cittadin (eletta a giugno), che gli ha ritirato le deleghe. Dopo pochi giorni la maggioranza del gruppo in consiglio comunale aveva sfiduciato Nello Piscopo, scegliendo Campanile, appartenente all’area di Maniezzo. Il senatore Amidei ha dichiarato ai giornali locali: "Non esprimo giudizi perché sto valutando la situazione. Prendo, però, le distanze. È stata una nota anacronistica che nulla ha a che fare con Fratelli d’Italia, che non vuole si arrivi a parlare di un passato cui stiamo attenti a non essere accostati. Mi confronterò con i vertici del partito e mi muoverò sulle indicazioni di chi ha incarichi superiori al mio, il tutto nella massima trasparenza".
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