Robbie Williams: "La morte di Liam Payne non passerà inosservata. Si faranno cose in suo nome per migliorare le cose nello star system. Io ci sto"
Ieri alle 04:20 AM
Robbie Williams è rimasto particolarmente colpito dalla tragedia di Liam Payne. Poco dopo la scomparsa, il cantautore ed componente dei Take That aveva scritto un messaggio commovente su Instagram: “Come dare un senso alla tragedia di Liam Payne? Ovviamente, i miei primi sentimenti nei confronti della sua scomparsa sono stati come per tutti gli altri. Shock, tristezza e confusione. E ad essere onesti, mentre scrivo queste parole, è lì che mi trovo ancora”.
Poi continua: “Ho incontrato i ragazzi di X Factor e li ho ‘guidati’. Uso la parola guidati tra parentesi invertite perché, ad essere onesti, non ho fatto quasi nulla. Mi sono solo divertito con loro. Erano tutti sfacciati e adorabili. I nostri percorsi si sono incrociati da quel giorno e sono affezionato a tutti loro. Le tribolazioni di Liam erano molto simili alle mie, quindi aveva senso contattarlo e offrire ciò che potevo. Così ho fatto".
Poi una raccomandazione: “Immagino che in questi momenti valga la pena ripeterlo: non sappiamo cosa sta succedendo nella vita delle persone. Quale dolore stanno attraversando e cosa le fa comportare in quel modo in cui si comportano. Prima di giudicare, è necessario pensare. Prima di scrivere qualsiasi cosa su Internet, pensa ‘ho davvero bisogno di pubblicare questo?’, perché è quello che stai facendo. Stai pubblicando i tuoi pensieri perché chiunque possa leggere. Anche se non pensi veramente che le celebrità o le loro famiglie esistano. Cazzo, esistono. Pelle e ossa e immensamente sensibile. Avevo ancora i miei demoni a 31 anni. Ho avuto una ricaduta. Soffrivo. Soffrivo perché ho avuto una ricaduta. Ho avuto una ricaduta per una moltitudine di dolorose ragioni. Ricordo la morte di Heath Ledger e il pensiero è stato ‘sarò il prossimo’. Grazie Dio e/o per pura fortuna sono ancora qui".
Recentemente durante una intervista al podcast irlandese Newstalk è tornato sull’argomento: “Tutti in questo pianeta siamo diversi, abbiamo subito traumi, stiamo lottando per venire a patti con la nostra infanzia o stiamo lottando per venire a patti con il nostro posto nel mondo e sì, è molto difficile. Se questo discorso lo trasferisco al mondo dell’intrattenimento entriamo in una zona grigia e difficile. Perché è complicato mettere le cose a posto per prendersi cura delle persone in modo adeguato".
Il discorso di Williams si concentra su cosa bisognerebbe fare: “Bisognerebbe fare squadra con persone creative del mondo dello spettacolo, come me e altri, per riunirsi e capire qual è il modo migliore per affrontare questo problema per la nostra industria dell’intrattenimento. Sono tempi strani, ma sono anche tempi davvero interessanti per essere vivi. Bisogna essere gentili. La tragedia di Liam non passerà inosservata e non è passata inosservata e sono sicuro che saranno fatte cose in suo nome per migliorare le cose nello star system. Quali siano, non lo so ancora, ma ci sto, ci sono”.
Intanto a due anni dalle due date all'Unipol Arena di Bologna, l’artista ha annunciato che tornerà live in Italia. L’appuntamento è per giovedì 17 luglio 2025 allo stadio Nereo Rocco di Trieste, l'unico concerto italiano del cantante, inserito nel cartellone di "GO!2025&Friends", la rassegna promossa dalla Regione e da Promo Turismo FVG che arricchisce la proposta culturale e musicale della Capitale europea della Cultura (Nova Gorica – Gorizia) in tutto il Friuli Venezia Giulia.
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