Salvini assolto, ora Nordio e Costa vogliono una legge sui processi temerari: un'intimidazione
Ieri alle 12:28 PM
Matteo Salvini, al secolo l’uomo del ponte, è stato assolto. Egli sperava in una condanna per diventar l’icona della malagiustizia, ossia un condannato innocente. Ma i giudici di Palermo hanno vanificato il suo desiderio, assolvendolo. Immaginate la campagna di odio che ne sarebbe conseguita. Obtorto collo deve accettare l’assoluzione: in caso di condanna avrebbe esibito il santino riproducente il suo volto, come martire dei giudici italiani.
Non vi è dubbio, quindi, che come ministro condannato sarebbe stato un perseguitato. E invece, l’assoluzione ha cambiato le carte in tavola, anche dal punto di vista economico per il mancato introito delle t-shirt con la sua immagine di galeotto. Qualcuno, appresa l’assoluzione di Salvini, ha dichiarato: "C’è un giudice a Palermo".
Quando ho sentito la dichiarazione, sono scoppiato in una sonora risata, perché mi sono ricordato delle parole improvvide di Elon Musk contro i giudici di Roma, che ha detto: "Questi devono andarsene". Dopo aver smesso di ridere sono diventato serioso e mi sono chiesto, dov’era il signore che ha ricordato che a Palermo c’è un giudice, quando Elon Musk entrava a gamba tesa offendendo i giudici italiani? Dov’era il ministro Nordio che pure essendo il titolare di via Arenula non ha sentito la necessità di difendere i giudici di Roma?
Dicasi anche per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche lei muta stette! E certo non si può contrariare un amico miliardario. Rilevo quindi che "c’è un giudice a Palermo". Ma Meloni, Nordio, Tajani e Salvini se ne son accorti che "c’è un ex giudice a Roma?" Si che c’è! E ha un nome e cognome, dottor Sergio Mattarella, che a differenza del citato quartetto, che soffre di ipoacusia acuta bilaterale, ha mostrato i gioielli di famiglia rispondendo a quel maleducato che si è permesso arbitrariamente di intromettersi nei fatti dello Stato italiano.
Detto questo, dall’assoluzione di Salvini, rispunta il dormiente Nordio e tale Costa. Ringalluzziti dall’assoluzione, vorrebbero minare le fondamenta che regolano l’azione penale, Nel loro progetto ci vedo una sorta di intimidazione nei confronti dei pm. In buona sostanza, un pm dovrebbe lavorare con addosso la spada di Damocle. Ma con quale serenità potrà agire un pm se nelle more di un’assoluzione dovrà rispondere in prima persona? Ma se volete fare processi con la sicurezza di ottenere una condanna, evitate che la polizia giudiziaria e quindi i pm facciano le indagini. Fate una sorta di dibattimento farsa, e tutti vissero felici, contenti e condannati.
Vi piace giocare facile, è vero? L’autonomia e l’applicazione delle leggi sono l’architrave dove poggia la democrazia e dove i pm operano. Se avete in mente di buttare giù le fondamenta allora rivolgetevi ad Orban, lui può darvi fruttuosi consigli.
In ultimo, faccio appello alla prof Maria Falcone. Per favore, il prossimo 23 maggio impedisca ai politici in narrativa di presenziare alla cerimonia in ricordo di suo fratello, dottor Giovanni Falcone, con cui ebbi l’onore di lavorare per diversi anni. Faccia come Salvatore Borsellino in via D’Amelio. Ormai le pupiate sono diventate indigeste.
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