Sanremo 2025: festival della musica o delle major? Le mie nove domande su artisti e sistema

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Mi sono imbattuto in una curiosa live su TikTok, dove una giovane autrice faceva riferimento a un fenomeno che, in questi giorni, è sulla bocca di tutti: la presenza degli stessi autori dietro la maggior parte delle canzoni in gara a Sanremo 2025. La questione è stata sollevata da un’inchiesta de Il Sole 24 Ore, che ha rivelato come undici autori abbiano firmato il 66,6% dei brani. L’indagine ha persino scatenato un esposto del Codacons, chiedendo all’Antitrust di fare chiarezza. Va da sé che anch’io voglio dire la mia, rivolgendovi nove domande, nei consueti nove punti di questo blog.
Cominciamo!

1. Gli autori di Sanremo: un club ristretto?
Ogni anno si parla di nuovi volti a Sanremo, ma alla fine i protagonisti dietro le quinte sono sempre gli stessi. Secondo il noto quotidiano, undici autori hanno scritto il 66,6% delle canzoni in gara a Sanremo 2025. Un dato che lascia poco spazio ai dubbi: la musica italiana sta davvero dando spazio a nuove idee o si affida sempre agli stessi meccanismi? Per un autore emergente riuscire a entrare in questo circuito è una sfida quasi impossibile. È il festival della musica italiana o il festival di pochi nomi che si alternano ogni anno, con nuove facce che però suonano sempre le stesse idee?

2. Le case discografiche influenzano la selezione degli artisti?
Si può parlare di vera competizione quando le case discografiche più potenti dominano la scena? Universal, Warner e Sony non si limitano a proporre i loro artisti, ma influenzano fortemente la struttura stessa del Festival. La scelta dei cantanti, la promozione post-evento, persino la costruzione dell’immagine di ciascun artista sembrano dettate da logiche ben precise. Il pubblico si affeziona alle canzoni, ma dietro c’è un lavoro studiato a tavolino. L'indipendenza artistica esiste ancora? O è un concetto ormai superato dalle strategie di mercato?

3. Le amicizie tra artisti sono spontanee o strategiche?
Non è un mistero che molti artisti in gara sembrino legati da amicizie sincere, ma viene spontaneo chiedersi quanto ci sia di autentico e quanto di strategico. Condividere la stessa etichetta, gli stessi autori e produttori può trasformare una competizione in un gioco di squadra prestabilito. Apparire uniti sui social e sostenersi nelle interviste è davvero un fenomeno spontaneo o una strategia per rafforzare il brand collettivo? E se questa rete di alleanze fosse parte di un piano preciso per consolidare la presenza degli stessi nomi nel tempo?

4. La ripetizione degli stessi autori limita la diversità musicale?
Quando gli stessi autori firmano più della metà dei brani in gara, è inevitabile che la varietà musicale ne risenta. Cosa accade alla creatività quando si scelgono sempre gli stessi professionisti per scrivere le canzoni? Si ha l’impressione che tutto suoni familiare, che le strutture melodiche siano ripetitive e che le emozioni trasmesse siano spesso le stesse. Sanremo dovrebbe rappresentare la diversità della musica italiana, ma lo è ancora davvero? O si tratta piuttosto di una gara tra canzoni costruite per rispondere agli stessi standard e ai gusti consolidati?

5. Carlo Conti era consapevole di questa concentrazione?
Quando Il Sole 24 Ore ha pubblicato i dati sugli autori di Sanremo 2025, molti sono rimasti sorpresi, ma non Carlo Conti. Il direttore artistico in conferenza stampa ha dichiarato di non essere stato consapevole della concentrazione di firme fino a quando non ha visto i numeri. Possibile che chi ha il compito di scegliere i brani non si accorga di queste dinamiche? O forse si preferisce chiudere un occhio per evitare di rompere equilibri consolidati? La trasparenza nella selezione dei brani è un tema da affrontare per preservare la credibilità del Festival?

6. L’esposto del Codacons: un segnale per il futuro?
Dopo l'inchiesta, il Codacons ha deciso di intervenire con un esposto all'Antitrust per chiedere maggiore trasparenza sulle dinamiche di selezione del Festival. Il sospetto non è forse quello che le opportunità non siano distribuite equamente e che alcuni autori abbiano un accesso privilegiato alla competizione? La richiesta di un'indagine è un segnale chiaro: c'è bisogno di regole più trasparenti per garantire una Kermesse che premi davvero il merito e non solo le strategie discografiche consolidate. Servirà a cambiare qualcosa?

7. Sanremo è ancora una vera opportunità per gli emergenti?
Se ogni anno vediamo le stesse firme dietro i testi, viene da chiedersi se ci sia davvero spazio per nuove voci. La realtà è che, senza gli agganci giusti, è difficile emergere. Chi arriva su quel palco ha davvero conquistato il proprio posto o ha avuto la strada spianata dalle major discografiche? Il regolamento non prevede una selezione equa tra le etichette, favorendo le grandi case discografiche. Non sarebbe più corretto garantire pari opportunità, riservando un numero di posti alle etichette minori?

8. Le case discografiche influenzano il post-Festival?
Dopo Sanremo, alcuni brani spopolano su radio e streaming, mentre altri scompaiono rapidamente. Le case discografiche hanno un ruolo cruciale nel decidere cosa ascolteremo nei mesi successivi. Chi ha il supporto di una major può contare su una promozione capillare, mentre chi non ne ha viene presto dimenticato. Il Festival è davvero una gara di musica, o piuttosto una vetrina per chi ha già alle spalle un colosso pronto a spingerlo in classifica? E chi prova a farsi spazio da solo, ha davvero una possibilità? E per finire, le radio quanto contribuiscono a consolidare questo sistema?

9. Il futuro di Sanremo è davvero aperto al cambiamento?
L'inchiesta e l'esposto del Codacons hanno acceso il dibattito, ma la vera domanda è se qualcosa cambierà davvero. Il pubblico ama il Festival, ma accetterebbe un rinnovamento radicale? Aprire le porte a nuovi autori e realtà indipendenti potrebbe portare una ventata di aria fresca, ma richiederebbe il coraggio di cambiare equilibri radicati da anni. Forse il punto è proprio questo: il sistema vuole davvero cambiare, o preferisce restare com’è, confortato dalle sue sicurezze commerciali?

E con la consueta playlist di nove canzoni, dedicata che voglio salutarvi. La trovate disponibile gratuitamente sul mio canale Spotify. Ancor prima vi invito a scrivere le vostre opinioni, qui sotto ma anche sui miei canali social.
Buon ascolto!

9 Canzoni 9 di… nove autori sanremesi (differenti)

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